Una delle ricadute principali della crisi che si va consumando in Ucraina riguarda l’impatto sulle politiche energetiche nazionali, le quali in Europa occidentale dipendevano in larga misura dalle forniture russe.
Tagliare i ponti con Mosca significa anche rinunciare alle forniture dei suoi gasdotti, per cui tornano di attualità i rigassificatori. Quello che la Croazia ha realizzato sull’isola di Veglia grazie a generosi contributi europei fornisce da solo oltre la metà del fabbisogno croato di gas naturale, ma Zagabria non ha mai abbandonato la pista delle trivellazioni nell’Adriatico, portando avanti al largo di Pola progetti nei quali era coinvolta anche l’Eni.