L’Anpi giustifica le foibe, i vandali imbrattano il Ricordo

” E allora le foibe” imminente a Pescara, un altro triste contributo che punta all’ abolizione de “Il Giorno del Ricordo”.

Una riflessione a difesa della l. 92/2004 e quindi della tragedia delle foibe e dell’ esodo giuliano dalmata:

“Ci giunge notizia che domenica 3 aprile p.v. l’Anpi di Pescara organizzerà una conferenza sul libro molto discusso di Eric Gobetti “E allora le foibe”.
Tale presentazione non comprende la possibilità di un adeguato dibattito, che possa controbilanciare molti dei contenuti discutibili presenti nel libro. I giuliano-dalmati sono spesso chiamati in causa dall’autore nel suo saggio, senza possibilità di un contraddittorio. Sono altresì note le posizioni assai critiche assunte da Gobetti riguardo la legge 92/2004, che ha istituito il Giorno del Ricordo.
Nel volumetto di cui sopra, prima edizione, ci sono anche dichiarazioni improprie e assai discutibili attribuite al Senatore Maurizio Gasparri in merito al numero degli infoibati. Non si comprendono quindi gli scopi del libro, se siano puramente storici o semplicemente polemici e divisivi. Coinvolgere in maniera inesatta esponenti politici in un saggio che vuol dirsi storico non è certo un metodo scientifico.
Sembra proprio che l’ autore di “E allora le foibe” faccia parte di un gruppo minoritario, che pretende l’ abolizione di una legge la 92/2004 votata dal 94 per cento dei parlamentari nel 2004, con motivazioni risalenti al clima di guerra fredda e non intese a rafforzare un percorso di riconciliazione nazionale e internazionale su temi dolorosi, che hanno colpito un popolo italiano di frontiera presente da secoli in Istria, Fiume e Dalmazia.
Per lunghissimo tempo gli esuli giuliano-dalmati sono stati sacrificati sugli altari delle ideologie contrapposte, ma prima che scompaiano del tutto, meritano rispetto e considerazione per le ingiustizie subite. Non ci sono giustificazioni che tengano per quanto avvenuto in Istria nel secondo dopoguerra. Violenza NON annulla altra violenza, quando questa si abbatte parallelamente su una popolazione intera fatta anche di donne, anziani e bambini.
Non possiamo non ringraziare i tre Presidenti della Repubblica Ciampi, Napolitano e Mattarella, che hanno sempre dato il massimo sostegno e solidarietà agli esuli giuliano-dalmati per quanto avvenuto onorando il Giorno del Ricordo.
In conclusione gli esuli e i loro discendenti meritano rispetto per la loro tragedia silenziata in maniera sapientemente calcolata per lunghi decenni, in base a logiche politiche che non hanno più ragione di essere in Europa né tanto meno in Italia”

Marino Micich
Direttore del Museo Archivio Storico di Fiume (Roma)

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Comitato 10 Febbraio: “A Firenze distrutta targa in ricordo dei Martiri delle foibe.
Quelli che sminuiscono il dramma delle foibe non hanno nulla da dire?”

È stata vandalizzata la targa di Largo Martiri delle foibe a Firenze, sulla quale è stata vergata una scritta con della vernice nera. Nei giorni scorsi, a Genova, è stata sporcata per l’ennesima volta una targa posizionata da poco tempo dedicata a Norma Cossetto con la scritta “10-100-1000 foibe” mentre a Udine il cartello stradale e la targa dedicata alla giovane Medaglia d’Oro al Merito Civile sono stati sradicati due volte a poco più di un mese dall’inaugurazione.

“L’ennesimo imbrattamento, avvenuto come al solito durante la notte – dichiara Emanuele Merlino, Presidente nazionale del Comitato 10 Febbraio, commentando il gesto vandalico di Firenze – è un gesto vile, che purtroppo si ripete in varie parti d’Italia senza che questa notizia susciti la doverosa indignazione.

Purtroppo – prosegue Merlino – anche questa volta tacciono gli esponenti di note associazioni e gli “studiosi” che sono sempre pronti a contestualizzare e sminuire la tragedia delle foibe e il dramma dell’esodo.

La storia è revisione e discussione, ma deve partire da valori condivisi tra i quali il principale è il rispetto delle vittime.

Rimanere zitti di fronte ai continui atti vandalici – conclude Merlino – che sono un vero e proprio attacco alla democrazia e alla storia della nostra Nazione, avvelena il clima e, purtroppo, ci fa temere che a qualcuno questa violenza contro la memoria faccia piacere”.

Comitato 10 Febbraio

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