Il 10 febbraio a Gorizia ha visto la consueta cerimonia nel palazzo della Questura, in ricordo del personale deportato dai titini nel maggio 1945. Un’altra cerimonia si è tenuta davanti alla statua di Augusto nel piazzale Martiri delle Foibe. In aggiunta è stato presentato, al Teatro Verdi di Gorizia, davanti al pubblico e alle Autorità cittadine, il nuovo film documentario “Campagnuzza, storia del villaggio dell’esule di Gorizia”, tratto dal testo edito dall’ANVGD Gorizia nel 2021.
Per il Giorno del Ricordo, inoltre, è stata proposta la visione del film-documentario “Antonio Santin, ‘Defensor Civitatis”, per la regia di Valeria Baldan e Giovanni Ziberna venerdì 17 febbraio, al Kinemax di piazza Vittoria, sempre a Gorizia. Poi lunedì 20 febbraio 2023, alle ore 18, nell’accogliente biblioteca dell’oratorio di Campagnuzza, in via Pola 20, c’è stata una suggestiva rievocazione di Zara italiana, in collaborazione con l’ANVGD di Udine e la bandiera della Dalmazia in gran mostra. È stata la professoressa Maria Grazia Ziberna, presidente del locale comitato provinciale dell’ANVGD, organizzatrice dell’evento, a introdurre i relatori con una serie di diapositive alcune delle quali documentavano i devastanti esiti dei 54 bombardamenti anglo-americani del 1943-1944, voluti da Tito per cancellare l’italianità della città dalmata. Ha ricordato poi con alcune slide la figura del cugino della professoressa Vucusa, il compianto presidente dell’ANVGD di Udine ingegnere Silvio Cattalini, sempre presente alle numerose conferenze organizzate a Gorizia sulla storia della Dalmazia e di Zara, facendo riflettere il pubblico sulle difficoltà da lui superate nella giovinezza, nei primi anni dell’esilio.
Poi ha preso la parola la scrittrice Annalisa Vucusa, discendente di esuli da Zara; il nonno Bepi gestiva un negozio di Coloniali in Barcagno. “Il testo è nato da una serie di viaggi – ha detto l’Autrice – che ho effettuato per motivi di volontariato in Africa (Algeria – dove è esule il popolo Saharawi – e Etiopia) e in Asia (India, con passaggi in un’enclave tibetana)”. La Vucusa, nei suoi libri di poesie e di racconti sbatte sempre in prima pagina lo sradicamento vissuto in prima persona, dopo il 1945, per l’esodo da Zara subito dalla propria famiglia italiana. Oggetto del libro è il viaggio, dunque, inteso come esperienza ed emozione, ma anche sofferenza, come quella provata dal nonno Bepi e papà Riccardo che da Zara bombardata si spostarono a Lussino e poi in altre città d’Italia. Poi ha letto alcuni brani toccanti del libro, intervallata dalla lettura della Ziberna delle poesie “L’esule” e “Isole dalmate”, scritte dalla stessa Vucusa che, nel 2018, è risultata prima classificata nella sezione poesia al premio “Villotte: storie in cammino…, un cammino di storia” di San Quirino (PN).
In seguito Elio Varutti (ANVGD di Udine) ha presentato il libro “Zahra fiore dei Sahrawi e altre storie di identità” di Vucusa, con riferimenti alle ultime piste di ricerca storica e sociale. In tale senso c’è da chiedersi con Gian Paolo Guaraldi, psichiatra all’Università di Modena e Reggio Emilia, come porsi di fronte alle patologie da sradicamento vissute dai profughi, secondo le sue indagini diffuse nel 2013 in un convegno sul Villaggio San Marco di Fossoli di Carpi (MO). C’è poi il giornalista Nicolò Giraldi, oriundo istriano, che scrive su “Le foibe e la necessità di fare i conti con le cose scomode” nel sito web today.it del 21 febbraio 2023, citando il suicidio dei profughi giuliano dalmati, o l’alcolismo, o la depressione, o altre forme di maladattività, come dicono i sociologi.
Fuori dal suolo italico, ma entro l’Unione Europea, nel 2021, per la prima volta in Slovenia, Katja Hrobat Virloget, giovane antropologa dell’Università del Litorale (Capodistria), finalmente scrive di “eksodus” nel suo libro intitolato V tišini spomina, Eksodus in Istra, che tradotto è: Nel silenzio della memoria, dell’esodo e dell’Istria. Finora gli storici iugoslavi e, dopo il crollo della Jugoslavia (1991), quelli sloveni, croati e montenegrini, hanno sempre parlato di pochi trasferimenti di italiani, nel secondo dopoguerra dall’Istria, Fiume e Dalmazia, mai di esodo, di silenzio dei profughi e di paura dei rimasti. Nel 2023 pure dall’Università di Fiume/Rijeka (in Croazia) giungono note interessanti con Mila Orlić, che ha pubblicato Identità di confine. Storia dell’Istria e degli istriani dal 1943 a oggi, squarciando il velo di silenzio sul tema complesso di una regione di confine, caratterizzata da molteplici, mutevoli e spesso indefinibili forme d’identificazione, su cui la stessa Vucusa si interroga dalla sua giovinezza.
La serata culturale è proseguita con le letture di Zahra fiore dei Sahrawi con particolare riguardo al racconto sulla città dalmata. La fine lettrice è stata Rosalba Meneghini, oriunda istriana e delegata organizzativa dell’ANVGD di Udine, che rappresentava Bruna Zuccolin, presidente dello stesso sodalizio. Giuseppe Capoluongo, poeta dell’ANVGD di Udine, infine, ha letto due sue composizioni intitolate “Da Rovigno con la Singer” e “Il silenzio”. Il pubblico presente ha espresso vivi apprezzamenti per l’iniziativa. Tra gli oltre 20 astanti si sono notati la professoressa Rita De Luca, vicepresidente dell’ANVGD di Gorizia e altri componenti del Consiglio direttivo del medesimo sodalizio, come Maria Rita Cosliani, esule da Albona con genitori di Pola, Bruna Sirotti e Maria Letizia Ziberna, nipote della presidente e figlia del sindaco della città, Rodolfo. Tra il pubblico c’era pure Tullio Ceconi, già Dirigente scolastico a Buia (UD).
Chi è Annalisa Vucusa?
Il libro di Annalisa Vucusa, intitolato “Zahra, fiore dei Saharawi e altre storie d’identità”, è stato edito nel 2014, da Pentalux Associazione di Volontariato Onlus “Maurizio Chittaro” di Fontanafredda, provincia di Pordenone. L’Autrice, nata a Vimodrone, in provincia di Milano, nel 1949 da genitori di Zara, è stata un’insegnante nelle scuole superiori. Dopo una raccolta di poesie intitolata “Sprazzi di luce”, del 1999, si è presentata al pubblico friulano e nazionale con “Sradicamenti”, nel 2001. Tale volume è stato molto apprezzato per gli squarci di famiglia raccolti nella casa di Zara dalla mamma, dai nonni e nelle case dell’esodo. Metteva subito in luce quello che pare il futuro della letteratura dell’esodo. Esaltava cioè le figure speciali di dalmati e di istriani, come la cantante lirica Maria Sala, apprezzata in Argentina, figlia di costruttori zaratini. La Vucusa è stata nel Collegio dei Revisori dell’ANVGD di Udine fino al 2021, ora è nel Gruppo di lavoro storico-scientifico del sodalizio medesimo.
Altri cenni bibliografici
– Fabio Amodeo, Mario J. Cereghino, Trieste e il confine orientale tra guerra e dopoguerra, Udine, Editoriale FVG, 2008.
– Guida generale di Trieste e commerciale della Venezia Giulia, Fiume, Sebenico, Zara, Trieste, Vitoppi Wilhelm & C., 1937.
– Katja Hrobat Virloget, V tišini spomina, Eksodus in Istra, [Nel silenzio della memoria, dell’esodo e dell’Istria], Capodistria, Trieste, 2021.
– Mila Orlić, Identità di confine. Storia dell’Istria e degli istriani dal 1943 a oggi, Roma, Viella, 2023.
– “Vucusa presenta Zahra”, «Il Piccolo», 20 febbraio 2023, p. 26.
– Zara e provincia, Biblioteca dell’Istituto delle Piccole Industrie e dell’Artigianato per Trieste, l’Istria e il Carnaro, s.d. [anni 1920-‘30], p. 860.
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Note varie – Testi di Elio Varutti e Maria Grazia Ziberna. Lettori: Bruno Bonetti, Claudio Ausilio, i professori Annalisa Vucusa e Marcello Mencarelli. Aderiscono il Centro studi, ricerca e documentazione sull’esodo giuliano dalmata, Udine e l’ANVGD di Arezzo.
Ricerche e Networking di Girolamo Jacobson e Elio Varutti.
Copertina: Varutti, Vucusa e Ziberna al tavolo dei relatori. Grazie a Alessandra Casgnola, Web designer e componente del Consiglio Esecutivo dell’ANVGD di Udine. Un ringraziamento vada alla direzione e agli operatori della Biblioteca civica “Attilio Hortis” di Trieste. Fotografie di Tullio Ceconi, Rosalba Meneghini, Maria Grazia Ziberna, Maria Letizia Ziberna e dall’archivio dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia Dalmazia (ANVGD), Comitato Provinciale di Udine, che ha la sua sede in via Aquileia, 29 – primo piano, c/o ACLI. 33100 Udine. – orario: da lunedì a venerdì ore 9,30-12,30. Presidente dell’ANVGD di Udine è Bruna Zuccolin. Vicepresidente: Bruno Bonetti. Segretaria: Barbara Rossi. Sito web: https://anvgdud.it/
Fonte: ANVGD Udine – 22/02/2023