L’Anvgd Milano presenta “Il disonore delle armi” di Roberto Spazzali

Giovedì 9 novembre alle ore 18:00 , in diretta sulla pagina Facebook ANVGD di Milano. Per far conoscere e tramandare la storia della Venezia Giulia, e in differita dal giorno successivo sul canale YouTube ANVGD  Comitato di Milano, si terrà una nuova videoconferenza durante la quale il professor ROBERTO SPAZZALI, saggista, autore di racconti, testi teatrali e radiofonici, professionista dell’insegnamento presso l’Ufficio scolastico regionale per il Friuli Venezia Giulia, presenterà il suo ultimo lavoro:
IL DISONORE DELLE ARMI
SETTEMBRE 1943: LA MANCATA DIFESA DELLA FRONTIERA ORIENTALE
L’Armistizio tra l’Italia e gli Alleati siglato il 3 settembre 1943 e reso noto l’8 settembre è uno dei più importanti avvenimenti della storia italiana del Novecento con conseguenze sulla conclusione della Seconda guerra mondiale e sul successivo dopoguerra.
Nel saggio l’autore documenta approfonditamente, con nuove fonti e documenti inediti, il tentativo di resistenza delle truppe italiane, dunque alcuni aspetti che sono sfuggiti all’attenzione della storiografia italiana sull’Armistizio.
Nella notte tra l’8 e il 9 settembre 1943 nelle valli dell’Isonzo e delle Alpi Giulie si ripropose lo scenario già accaduto dopo lo sfondamento di Caporetto nell’ottobre 1917: assenza di ordini, rivalità tra i generali, mancanza di comunicazioni tra i Corpi d’armata facilitarono i piani tedeschi di occupazione e quelli delle formazioni partigiane slave.
Eppure, ci fu qualcuno che volle resistere, come testimoniano gli Atti del processo al generale Giovanni Esposito, celebrato pochi mesi dopo la fine della guerra, che ci consegnano testimonianze di grande abnegazione e coraggio.
È una storia sorprendente quanto dimenticata che Roberto Spazzali racconta per la prima volta con una messe di documentazione inedita nell’ottantesimo anniversario di quegli eventi tragici e cruciali per il nostro Paese.
Scrive l’autore: «Delle fatidiche date memoriali, l’8 settembre sicuramente è quella più ostica e meno piacevole da rammentare agli italiani, simbolo della fine di ogni illusione di cartapesta.
Ma è terribilmente tragica la memoria di quella data per gli istriani, fiumani e dalmati, perché da quell’autunno del ’43 cambiò la storia della Venezia Giulia.
Ci fu il tentativo di presa del potere di insorti croati e comunisti in Istria, iniziarono le prime stragi delle foibe istriane, successivamente si concretizzò l’occupazione nazista dell’intera regione con violenze e deportazioni.
Ci fu un collaborazionismo politico slavo e italiano, e un tentativo di salvare l’italianità almeno delle città costiere, per poi subire un’altra occupazione questa volta comunista jugoslava, con altre stragi e deportazioni.
A conclusione di ciò ci fu la divisione territoriale provvisoria a guerra finita e infine la definitiva cessione di gran parte della regione alla pretese jugoslave
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