Giovedì 22 settembre alle ore 18:00, in diretta sulla pagina Facebook ANVGD di Milano, Per far conoscere e tramandare la storia della Venezia Giulia si terrà una nuova conferenza durante la quale ROSSELLA SCHERL, napoletana, di padre istriano e calabrese per scelta (vive a Roccella Jonica), autrice del libro “Pepi l’americano”, pubblicato da Rubbettino, sarà con noi per parlarci del suo libro.
Un libro che restituisce vita ai suoi avi e alle vicissitudini degli italiani dell’Istria, passata dall’Italia alla Jugoslavia dopo la seconda guerra mondiale.
Pepi, nato nel 1887 a Fianona [immagine di apertura, ndr], allora parte dell’impero austroungarico e oggi località croata, all’anagrafe Giuseppe Massimiliano, ha su di sé il marchio dell’illegittimità. Considerato un peso e un disonore all’interno della sua stessa famiglia, cresce senza affetti. Solo quando parte per imbarcarsi come mozzo, la madre, che nel frattempo si è sposata, lo va a salutare sussurrando “xé cressù el mio fiòl”: “Da che avevo memoria, mai l’avevo sentita chiamarmi così” racconta Pepi.
È sul trabaccolo che fa rotta tra Fiume e Trieste, che “il bambino timido e introverso”, diviene un’adolescente che scherza con i compagni di equipaggio e va in giro con loro nei porti a divertirsi. Da quel momento **Pepi **si apre ad una vita avventurosa: l’imbarco su un piroscafo in giro per il Mediterraneo, la traversata verso il Sud America, il lavoro a Buenos Aires, il faro di Punta Delgada.
Fino alla scelta di tornare a Fianona che, nel frattempo, era diventata italiana.
Il risentimento, covato per anni, si scioglie di fronte ad un’accoglienza che non si aspettava e che rafforza in lui la decisione di rimanere in paese: “…Era bastato un abito signorile. Troppo poco dal mio punto di vista. Il rispetto, quello vero, va meritato, bisogna dimostrare di esserne degni. C’ero riuscito altrove, ci sarei riuscito anche a Fianona e avrebbe dato un senso alle umiliazioni, alle sofferenze, ai sacrifici. Non sarebbe servito per poter cancellare dai documenti la dicitura di figlio illegittimo, ma avrebbe convalidato che non ero uno scarto.”
Ha abbastanza soldi per costruire un futuro economicamente solido, e vuole una famiglia, “Pepi l’americano”, come l’ avevano soprannominato in paese, voleva figli a cui dare il proprio cognome e un futuro.
Dovrà fare i conti, oltre che con se stesso, imparando che il perdono è l’unico antidoto a ferite altrimenti irrimediabili, con la Storia: la guerra, l’occupazione tedesca, quella titina, la scelta se rimanere in Jugoslavia o scegliere l’Italia.
Una vicenda, quella di Pepi l’americano, che nell’ultima parte, quella più ricca di elementi documentaristi, diventa quasi un urlo lacerante per il tanto non detto, in questi decenni, sugli italiani d’Istria che hanno scelto l’Italia e non ne hanno ricevuto sufficiente amore.
La videoconferenza sarà successivamente visibile sul canale YouTube ANVGD Comitato di Milano.
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