L’ANVGD Pescara ha ricordato i Caduti senza croce

In terra d’Abruzzo non c’è solo d’Annunzio a ricordare il legame con le genti adriatiche di Istria, Fiume e Dalmazia. Esiste un luogo speciale, direi magico, che è il Monte Zurrone, dove ogni anno si svolge una particolare cerimonia dedicata ai Caduti senza Croce, ossia gli oltre 145.000 caduti in tutti i teatri della Seconda Guerra Mondiale ai quali fu negata una degna sepoltura.

La loro memoria è unita a quella dei Martiri delle Foibe, ricordati insieme a coloro che si immolarono per la Patria in situazioni particolarmente critiche, come dopo l’8 Settembre 1943, o nei campi di concentramento o di prigionia, o nelle missioni umanitarie.

Il 30 giugno scorso, su invito del Presidente dell’ Opera Nazionale per i Caduti Senza Croce Guido Costa, il Comitato provinciale di Pescara dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia ha partecipato alla 64a Giornate del Ricordo per i Caduti senza croce, un’iniziativa cui era particolarmente affezionato il nostro compianto Mario Diracca, esule fiumano e a lungo rappresentante dell’ANVGD.

La preghiera per i Martiri delle Foibe, negli anni scorsi , ha sempre risuonato nelle suggestive vallate che si aprono fra gli alti picchi che fanno da corona al monte Zurrone, nella nota località di Roccaraso nell’Abruzzo aquilano. Recentemente al Ten. Camillo Savini , Presidente Provinciale dell’Istituto Nastro Azzurro e delegato dell’Opera Caduti senza Croce, era  di solito affidata la lettura dell’intenso testo scritto da Monsignor Antonio Santin.

Quest’anno del Comitato locale hanno  partecipato: la sottoscritta, che ha letto la preghiera nel corso della tradizionale Messa celebrativa, Alessandra Petri, Vicepresidente,  ed i soci Nicola Ricotta e Carlo Cetteo Cipriani, colonnello dell’aeronautica e Presidente sezionale dell’Associazione Nazionale Combattenti e Reduci.

Erano presenti tutte le Autorità civili, tra cui l’On. Alberto Bagnai, e militari che si radunano annualmente per rendere omaggio a questo suggestivo sacrario, il secondo dopo Redipuglia, il primo senz’altro in Italia che, dalla sua istituzione negli anni ’60, ha reso ufficialmente onore alle vittime delle terre dell’Adriatico Orientale, come si legge sul cippo posto alla sommità del Monte, attorno alla Croce luminosa che svetta coni suoi 14 metri:

Dal martirio delle genti d’Istria Fiume e Dalmazia erompe il grido eterno della fede e della passione. ITALIA!

Siamo a 1620 m. sul livello del mare, in un posto incantevole ed assolato, meraviglioso anche quando è  avvolto dalla bianca coltre invernale, dinanzi ad un monumento dalla struttura ardita, che con i suoi 365 gradini  si eleva verso un’altezza che diventa quasi “mistica” per i significati storici ed affettivi che assume!

Peccato essere, la nostra, una Nazione con scarsa memoria, poco incline a riconoscersi nelle proprie radici, se non quelle dell’immediata prossimità territoriale! Questo posto merita di essere “pubblicizzato” intanto attraverso le scuole, cosi come ho proposto al Sindaco di Roccaraso, Francesco Di Donato, che ha accolto l’invito a collaborare con l’Anvgd per i prossimi progetti scolastici (considerata anche la mia funzione di membro del tavolo ministeriale sulla materia).

Non si tratta di rievocare enfaticamente il passato, ma di insegnare ai nostri giovani il senso di appartenenza  ad un Paese che si è formato grazie al sacrificio di tanti, molti provenienti dal confine orientale. Quel Paese è la Nazione in cui essi oggi vivono, godendo di libertà e democrazia  conquistate anche grazie a chi ha lasciato solo un nome e non spoglie mortali su cui piangere.

Toccanti, come sempre, le parole di Mons. Femino, Cappellano Militare Nazionale, che sa coniugare Fede e riconoscenza per gli uomini che hanno costruito la storia della nostra Italia!

Donatella Bracali
Presidente del Comitato Provinciale di Pescara dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia

 

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