ROMA\ aise\ – Le associazioni degli esuli giuliani e dalmati come "enti inutili". Questa, secondo l’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, l’opinione che i telespettatori italiani di "Report", si saranno fatti guardando il servizio di Giovanna Boursier sul provvedimento inserito nella Finanziaria a favore delle associazioni e dei centri di studio preposti alla conservazione e alla divulgazione della memoria storica dell’italianità adriatica, andato in onda domenica scorsa, 11 aprile.
"Il servizio, il cui testo si legge sul sito della nota trasmissione di RaiTre, – argomentano dall’Anvgd – insinua il sospetto che gli stanziamenti in realtà destinati dalla normativa vigente alle rappresentanze dei profughi dalla Venezia Giulia e dalla Dalmazia per le attività culturali siano stati indebitamente tolti agli esuli. Così la giornalista, intervistando una anonima profuga giuliana, si chiede "perché bisogna continuare nella Finanziaria ogni anno a dare dei soldi agli esuli istriani, dalmati?". Il servizio intende evidentemente adombrare il concetto che i finanziamenti, previsti per gli Esuli che però sono già "sistemati" da 60 anni, siano oggi fagocitati dalle associazioni. La stessa brevissima dichiarazione del presidente della FederEsuli, Renzo Codarin, collocata in un siffatto impianto a tesi, suonerebbe come una conferma dell’appropriazione indebita di stanziamenti comunque fuori tempo massimo".
Per l’Anvgd, quello di "Report" è stato "un servizio costruito su misura di pregiudizio e di ignoranza. La cronista "dimentica" che dall’istituzione con legge bipartisan n. 92 del 2004 del Giorno del Ricordo discendono i successivi provvedimenti legislativi volti a promuovere le iniziative di tutela e di divulgazione della storia e della cultura giuliano-dalmata e destinati sia alle associazioni in Italia sia alle Comunità italiane autoctone nell’Istria, nel Quarnero e nella Dalmazia oggi soggette alla Slovenia e alla Croazia. Un obbligo – ricordano – che deriva dall’assunzione di responsabilità e di consapevolezza dell’intera classe politica nazionale nei confronti di una comunità, quella degli italiani originari dai territori di antico insediamento storico ceduti all’ex Jugoslavia, che per oltre 60 anni ha subito in patria l’ostracismo del silenzio, determinato da convenienze interne ed internazionali, e che ha pagato con i propri beni – non ancora indennizzati definitivamente dallo Stato italiano – i debiti di guerra contratti dall’Italia".
Concludendo, la presidenza nazionale dell’Anvgd sostiene che "la sommaria e a dir poco tendenziosa ricostruzione di "Report" offre un pessimo esempio di informazione, costruita com’è a tavolino e priva di una cornice storica e di un’esplicazione normativa adeguata, e animata da un sensazionalismo da poco conto che non ha ragione di essere". (aise)