L’ANVGD Roma ha accolto i giovani istriani e fiumani del progetto Eu Italia

Capodistria, Pola e Fiume, ma anche Abbazia, Albona, Buie, Castelvenere, Fasana, Momiano, Pirano, Salvore, Sissano, Torre e Umago: da queste località istriane e quarnerine provenivano i 32 giovani della Comunità Nazionale Italiana che hanno partecipato al viaggio a Roma nell’ambito del progetto europeo EU Italian organizzato dal Settore attività giovanili della Giunta Esecutiva dell’Unione Italiana e dall’Associazione giovani della CNI.

Il Comitato provinciale di Roma dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia è stato partner della seconda edizione di questa importante iniziativa che si è svolta nei giorni scorsi. I giovani connazionali hanno visitato istituzioni e siti culturali della Capitale, ma anche luoghi simbolo della presenza della comunità giuliano-dalmata. Nella visita all’area monumentale che va dal Colosseo alla Bocca della Verità passando per i Fori imperiali ed il Campidoglio sono stati accompagnati dalla professoressa Maria Grazia Chiappori, Consigliere dell’ANVGD Roma e storica dell’arte.

Sono quindi giunti alla Casa del Ricordo, il polo culturale che Roma Capitale ha affidato in gestione all’ANVGD Roma ed alla Società di Studi Fiumani. Qui Lorenzo Salimbeni (responsabile della comunicazione dell’ANVGD) ha illustrato agli ospiti le attività che vi si svolgono, il ruolo di antesignano del comitato romano dell’ANVGD nell’allacciare i rapporti con le comunità italiane autoctone dell’Adriatico orientale e messo in rilievo la crescente attenzione che la storia della frontiera adriatica riscuote anche nella Città Eterna. Confrontandosi con Dyego Tuljak (Presidente dei Giovani della CNI e organizzatore del viaggio formativo assieme a Manuel Fischer) e alcuni dei presenti, sono poi emerse idee e progetti di collaborazione, incentrati soprattutto sulla riscoperta identitaria delle proprie radici nelle nuove generazioni dell’Esodo e dell’italianità autoctona.

Il pomeriggio del giorno seguente è stato dedicato alla visita del Quartiere Giuliano-dalmata con la guida della professoressa Donatella Schürzel e del professor Giorgio Marsan, rispettivamente Presidente e Vicepresidente dell’ANVGD romana.

A partire dal monumento alle vittime delle foibe che si trova presso il capolinea della metropolitana, proseguendo davanti alla roccia carsica con la lapide in memoria dei caduti giuliano-dalmati con ai lati la panchina tricolore in memoria di Norma Cossetto e la panchina azzurra che celebra gli sportivi della comunità adriatica in esilio, fino a giungere a Piazza Giuliani e Dalmati è stato illustrato il Museo diffuso che si sta realizzando grazie alla sinergia del coordinamento delle associazioni storiche del quartiere con il Municipio IX Roma Capitale.

Nella piazza che rappresenta il fulcro del Quartiere sono stati illustrati i monumenti che si affacciano: il mosaico dedicato all’esodo di Amedeo Colella, la pavimentazione realizzata con i sanpietrini che disegnano la sagoma dell’Istria e del Carnaro e recano le targhette con i cognomi delle famiglie giunte esuli in quello che era il Villaggio Giuliano-dalmata, la lupa romana che era collocata davanti all’Arena di Pola ed ha seguito i polesani in esilio ed il leone marciano che domina la vela della Chiesa di San Marco Evangelista in Agro Laurentino, dono della famiglia veneziana Foscari.

Particolarmente suggestiva è stata quindi la visita all’interno della chiesa parrocchiale, in cui le vetrate sono ricche di riferimenti alle località di provenienza degli esuli, dagli stemmi delle città ai santi patroni, tutte opere di Nino Gortan, esule da Pinguente, e della prestigiosa scuola di mosaicisti di Spilimbergo.

Ultima tappa all’Archivio Museo Storico di Fiume, con il direttore Marino Micich a fare gli onori di casa. L’excursus storico con l’esposizione di immagini, documenti e carte geografiche d’epoca ha consentito a Micich, il quale è anche segretario della Società di Studi Fiumani che è stata partner del progetto, di illustrare ai giovani visitatori aspetti della storia, dell’odonomastica e della cultura italiana dell’Adriatico orientale che il popolo della diaspora ha custodito e conservato nei decenni in cui parlare di foibe ed esodo in Italia era fuori luogo.

Nelle successive tappe del loro itinerario i Giovani della CNI sono stati accolti anche al Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, avendo accesso grazie alla squisita ospitalità del ministro plenipotenziario Daniele Rampazzo all’Archivio Diplomatico della Farnesina, ove hanno potuto visionare documentazione inerente la tortuosa e lunga definizione del confine italo-jugoslavo nel secondo dopoguerra.

Ampio spazio è stato, infine, dato a EU Italian sui principali media della comunità italiana in Slovenia e Croazia, il quotidiano La Voce del Popolo e l’emittente Tele Capodistria:

https://lavoce.hr/attualita/giovani-cni-a-roma-tra-innovazione-e-passato-foto

https://lavoce.hr/attualita/giovani-cni-a-roma-una-sorpresa-per-un-grande-passo-avanti

https://365.rtvslo.si/arhiv/tuttoggi/175092879

 

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