A Varese la Giornata del Ricordo è stata celebrata, come ormai da diversi anni a questa parte, presso il Giardino degli Istriani, Giuliani e Dalmati, che è stato istituito diversi anni fa in via Pista Vecchia, nel quartiere di Masnago.
Una commemorazione intensa, che ha visto i saluti del sindaco di Varese, Davide Galimberti, e del Presidente del Comitato Provinciale di Varese dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia Pier-Maria Morresi, che ha letto, tra l’altro il messaggio del presidente Sergio Mattarella in occasione della giornata.
Dopo di lui, ha ricordato il valore di questa giornata e del ricordo dei fatti avvenuti l’Assessore alla Cultura Enzo Laforgia, storico e collaboratore da anni con l’associazione. Una prolusione davvero interessante, che cerca di spiegare storicamente il perchè di tanti decenni di silenzio imbarazzato sull’Esodo.
In conclusione della giornata, la preghiera dell’esule, letta con commozione dalla figlia di Honorè Pitamitz, a lungo rappresentante degli esuli varesini e recentemente scomparso, e il “Va pensiero” tratto dall’Aida di Verdi, canto simbolo dell’esodo.
A Varese lunedì 14 febbraio nella conviviale del Rotary Club Varese Ceresio si è tenuta una conferenza celebrativa della Solennità del Giorno del Ricordo. Relatore Giacomo Fortuna (vice presidente del comitato provinciale ANVGD) con sentita testimonianza della socia Anvgd Maria Rovis.
Nella conviviale del Lions Club Varese Host per la visita annuale del Governatore del Distretto 108Ib/1 Italia, commemorando la Solennità il presidente del comitato provinciale ANVGD Pier-Maria Morresi e la presidente dell’Ordine degli Avvocati Elisabetta Brusa hanno posto le basi di una cerimonia comune nel ricordo di due Avvocati Esuli che hanno onorato le loro origini istriane bene integrandosi nella collettività professionale Varesina che li ha accolti, fino a diventare immagini iconiche. Verrà dato risalto alla figura di Sissy Corsi ( past president del comitato ANVGD di Varese) prima donna avvocato iscritta nell’Ordine di Varese) e di Lucio Paliaga (consigliere saggio e fidato dell’ANVGD ), cui è riconosciuta una sorta di autorità paterna nell’ambito dell’avvocatura varesina.
Busto Arsizio non dimentica le vittime delle foibe e la tragedia dell’esodo di oltre 250.000 italiani dell’Istria, di Fiume e della Dalmazia. Come sempre, le iniziative del Giorno del Ricordo si sono svolte a Borsano, quartiere che accolse gli esuli, in collaborazione con la parrocchia SS. Pietro e Paolo.
In quella zona della città, infatti, a cavallo tra gli anni ’50 e gli anni ’60 vennero accolti circa 200 esuli giuliani e dalmati che trovarono qui una seconda vita. Per loro vennero realizzate alcune palazzine che ancora oggi ospitano, in minima parte, i discendenti. Negli anni successivi, infatti, vennero accolti altri italiani di rientro dalla Libia o dall’Europa orientale.
Negli anni il quartiere è diventato il luogo della celebrazione del Giorno del Ricordo e ogni anno, davanti alla statua di San Biagio, si tiene una delle cerimonie che ricordano il drammatico eccidio delle Foibe per mano del regime comunista di Tito e l’esodo della popolazione di origine italiana.
Dapprima si è tenuta una breve commemorazione davanti alla statua di san Biagio che si trova nella piazzetta intitolata a don Emerico Ceci, sacerdote, educatore, storico di origini istriane che si prodigò per gli sfollati.
Poi negli spazi della casa della Salute (via San Pietro) era in programma un momento di approfondimento curato dalle scuole che fanno parte del tavolo “La storia ci appartiene”, in particolare dei licei Crespi e Candiani Bausch.
L’evento, intitolato “Borsano: il ricordo di un esodo e di una città che accoglie”, si è articolato in proiezioni, letture drammatizzate e presentazioni a cura degli studenti del Crespi, guidati dalle professoresse Anna Ferrario e Daniela Rizzo.
Tra i lavori anche un’intervista a Bruna Paoli, residente dal 1967 nel villaggio Giuliani Dalmati a Borsano, testimone diretta della tragedia delle foibe.
Al piano terra dell’edificio è stata esposta la mostra “L’architettura a servizio della città: il passato e il presente del quartiere di Borsano” realizzata dagli studenti del Candiani con la supervisione della professoressa Anna Fumagalli.
In occasione della Giornata del Ricordo la Biblioteca Civica Luigi Majno della Città di Gallarate ha incontrato l’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia A.N.V.G.D., con una testimonianza di Pier-Maria Morresi, presidente del Comitato Provinciale di Varese dell’A.N.V.G.D. polesano di nascita e varesino d’adozione; è intervenuta anche Claudia Mazzetti Assessore alla cultura. Ha inoltre avuto luogo la videolettura “Norma Cossetto. Una donna vittima delle Foibe” con brani tratti dall’opera di Guido Rumici “Infoibati”.
La mattina del 10 Febbraio presso il Comune di Luino una piccola commemorazione in occasione del Giorno del Ricordo. Uniti nella memoria delle vittime delle foibe, dell’esodo degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra si è deposta una corona accanto alla stele commemorativa nell’aiuola davanti al comune e il sindaco Enrico Bianchi ha tenuto un toccante discorso:
A piccoli gruppi ci si è poi diretti presso la targa di Norma Cossetto, alla rotonda del Marinaio (Lungo lago), dove un’altra corona è stata posata e un minuto di raccoglimento le ha fatto onore.
Presenti alla commemorazione una parte ristretta di popolazione e una rappresentanza di tutte le autorità e dell’amministrazione.
Cardano al Campo ricorda le vittime delle foibe e gli esuli istriano-dalmati con la dedicazione del Parco 10 Febbraio, inaugurato sabato 12 febbraio. Alla cerimonia erano presenti il sindaco Maurizio Colombo, il vicesindaco e assessore alla cultura Valter Tomasini, don Aldo Mascheroni che ha recitato la preghiera degli esuli, il corpo musicale La Filarmonica, i giovani del Consiglio comunale dei ragazzi e delle ragazze guidati dal sindaco Alessandro Pinto, presenza sottolineata anche da Colombo. Presenti anche i sindaci dei vicini Comuni di Samarate, Casorate Sempione e Arsago Seprio.
«Come autorevoli Statisti dissero, in passato, in quegli anni fu attuato un crimine contro l’umanità con la pulizia etnica, che anche il nostro Presidente Mattarella in un suo trascorso intervento al Quirinale non mancò di ricordare sostenendo che non saranno mai giustificabili le azioni repressive, le atrocità, gli stermini di massa, le guerre, l’odio razziale che ha contraddistinto il secolo passato» ha detto il sindaco Maurizio Colombo.
«Gli uomini si sono macchiati di violenze che mai si sarebbe potuto immaginare, accecati dalle diversità popolari, da un disegno criminale di sopraffazione ideologica, dalle differenti appartenenze etniche, sociali, culturali o nazionali. In questo scenario, il dramma delle Foibe assume i contorni di un genocidio di ferocia inaudita, inaccettabile, ingiustificabile.Dopo le prime esecuzioni, risalenti ai giorni immediatamente successivi all’otto settembre del 1943, si susseguirono gli eccidi, le deportazioni, i soprusi. Episodi che proseguirono anche dopo la conclusione del secondo conflitto mondiale , annoverandosi tra le più gravi e drammatiche stragi di italiani compiute in tempo di pace».
Giovedì 10 Febbraio, presso il Muro del ricordo a Cuveglio, si è svolta la commemorazione delle vittime delle foibe e degli esuli dell’Istria, Venezia Giulia, Dalmazia. Presenti alla cerimonia i Carabinieri Cuvio, la Polizia locale, la Sezione Alpini Cuveglio, la Protezione Civile Gruppo Intercomunale Valcuvia, le Associazioni del territorio, il vicesindaco, gli assessori e i consiglieri Comunali. A seguito degli interventi del sindaco Francesco Paglia, del presidente Anpi e del caposezione ANA Luino, sono state lette alcune poesie e si è ascoltata la canzone l’Esodo da Pola “1947” di Sergio Endrigo che racconta il dramma degli esuli Istriani.
Con l’occasione si è data notizia che il Comune ha intenzione di implementare e dare maggiore rilevanza a questo luogo, giardino della memoria storica e luogo in cui si possano commemorare tutte le persone condannate a morte dalle ideologie. Sarà un lavoro corale che coinvolgerà Comune, scuole ed associazioni.
Anche l’amministrazione comunale di Olgiate Olona ha commemorato il Giorno del Ricordo dedicato ai martiri delle foibe e gli esuli istriani oggi, giovedì, con una cerimonia alla quale hanno preso parte anche alcuni studenti oltre alle associazioni d’arma. Alle ore 10.30, si è tenuta commemorazione del Giorno del Ricordo al monumento dedicato di Olgiate Olona, in Via Piave.
Nella cerimonia sono intervenuti il Sindaco Giovanni Montano, don Giulio Bernardoni e il sig. Ugo Nicetto.
Dopo l’alzabandiera, quattro alunni della classe quinta del Gerbone hanno commemorato l’evento, riportando alla memoria gli avvenimenti che interessarono le vittime delle foibe.
I sindaci Fabrizio Montonati (Inarzo) ed Emilio Magni (Cazzago Brabbia) hanno accolto i bambini della scuola primaria Pascoli di Cazzago Brabbia e Inarzo in piazza Libertà nella mattinata di oggi, giovedì 10 febbraio, per celebrare insieme il Giorno del Ricordo, istituito nel 2004 per ricordare “la tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe”, profonde cavità carsiche dove furono gettate migliaia di persone alla fine delle seconda guerra mondiale. Assieme alle vittime, la giornata ricorda anche l’esodo dalle loro terre di istriani, fiumani e dalmati.
In piazza, come in classe nei giorni scorsi, il tema è stata introdotto dalla lettura dell’albo illustrato Perché la notte, davanti all’Albero del ricordo, allestito con coccarde tricolore e papaveri rossi, simbolo del sangue versato, realizzati da Laboratorio Bìu e gentilmente donati alla scuola per l’occasione dalle libraie della Liberia Potere ai bambini di Varese.
Nei giorni precedenti, in classe, ai bambini sono stati proposti diversi spunti per affrontare il tema in modo appropriato in base all’età. Con i più piccoli conversazioni in aula su ciò che è accaduto confrontandosi sull’importanza del rispetto reciproco e del “ricordo” per non cadere nuovamente negli stessi errori.