GORIZIA – Si compone di 396 unità tra stati di famiglia, documenti matricolari, fogli di leva e altri incartamenti, custoditi in una serie di faldoni nella sede del Comune di Gorizia. Si tratta dell’Archivio anagrafico del comune di Pola, presentato ieri in occasione del 10 febbraio, Giorno del Ricordo dell’esodo giuliano-dalmata. Un patrimonio storico, che ora potrà essere consultato dai privati, previa richiesta all’amministrazione, che parte da reperti custoditi dalla seconda metà dell’800, sotto l’Impero Asburgico, per arrivare al periodo successivo al grande esodo dall’Istria, in particolare soffermandosi tra l’ottobre del 1946 e il febbraio del 1947.
La documentazione, presentata dall’assessore Cosma, è stata letteralmente rispolverata dal Comune con il sostegno della Regione FVG e della Fondazione Carigo, che ha poi appaltato alla Cooperativa Arcadia di Trento una serie di lavori per la restituzione ai posteri del corposo materiale archivistico: in tutto 45 casse, che nei primi mesi del 1947 partirono da Pola alla volta di Venezia, a bordo della nave ‘Toscana’.
L’Archivio, rimasto nel capoluogo veneto fino al 1953, era stato trasferito a Gorizia, dove massiccia era la presenza di esuli istriani e dove ancora oggi permangono molti loro discendenti. I documenti furono ospitati prima dai locali della Corte d’Assise per confluire successivamente al Tribunale. Una parte del fondo fu infine spostata negli stabili di pertinenza municipale, dove rimasero senza troppo clamore fino all’interessamento dell’attuale amministrazione.
(em)