I circoli nazionalisti croati, e non solo loro, avevano parlato di invasione italiana sul mercato
immobiliare nazionale, paventando quella che definivano un'«occupazione strisciante» da parte dei dirimpettai vicini di casa.
Nulla di tutto questo poiché la liberalizzazione del mercato immobiliare croato agli italiani (e
viceversa) non ha dato luogo a nessuna invasione massiccia,mettendo al momento a tacere le
voci degli ultranazionalisti. Infatti negli ultimi dodici mesi (secondo i dati forniti dal Ministero della Giustizia croato) sono state presentate solo 212 domande e se si allargano gli orizzonti al 1991 le richieste italiane per l'acquisto di un immobile ammontano complessivamente a 560. Da un anno a questa parte, il ministero della Giustizia ha dato il proprio placet a 148 richieste, di cui 93 riguardano la nuova normativa, mentre le altre sono relative al periodo antecedente l'apertura dei due mercati.
Per gli interessati resta l'intoppo legato allo snellimento della procedura per la compravendita
dell'immobile in Croazia; servono infatti diversi mesi per l'ottenimento del beneplacito da parte del ministero della Giustizia croato.