Un viso apparentemente innocente su un corpo maestoso e un’indolenza lenta piena di morbosità. Laura Antonelli settanta anni lunedì insomma non conquistava solo con quelle gambe in giarrettiere bianche che si intravedevano sulla famosa scala di ‘Malizia‘ film di Salvatore Samperi del 1973. Incantava ancora più gli italiani degli anni Sessanta e Settanta come immagine di donna inerte, da sbucciare fino all’ultima nudità, come accade in ‘Mio Dio, come sono caduta in basso‘ da parte di un coiffeur in fregola (Michele Placido). Ma quei tempi in cui veniva considerata la donna più bella del mondo sono ormai lontani per l’attrice nata a Pola nel 1941 e poi, per lei, è arrivato tanto dolore.
Ex professoressa di ginnastica istriana, grazie a film sexy e fotoromanzi, conquistò Cinecittà alla fine degli anni ’60. Il suo primo film, ‘Le malizie di Venere’ (1975) viene subito bloccato dalla censura e, l’anno dopo, arriva il primo successo a fianco di Lando Buzzanca nel ‘Merlo maschio‘ di Pasquale Festa Campanile.
Arriva poi ‘Malizia’ (sette miliardi d’incasso nel ’73, quando il biglietto del cinema costava mille lire) e poi finalmente la Antonelli viene notata prima da Giuseppe Patroni Griffi che la vuole per ‘La divina creatura’ (1975) e poi da Luchino Visconti che le affida il ruolo della moglie di Giancarlo Giannini nell’ ‘Innocente’ (1976) da Gabriele D’Annunzio. Arrivano poi ‘Sessomatto‘ di Dino Risi e ‘Trappola per un lupo‘ di Claude Chabrol dove recita a fianco di Belmondo con cui avrà una burrascosa storia d’amore durata molti anni. Due volte affronta poi il Molière ridotto a farsa nel ‘Malato immaginario’ e nell’‘Avaro’ con Sordi.
Negli anni Ottanta e Novanta conquista anche il pubblico tv con due ruoli da protagonista: negli ‘Indifferenti’ di Mauro Bolognini da Moravia e in ‘Disperatamente Giulia’ di Enrico Maria Salerno, trasmessi da Canale 5 nell’88 e nel ’90.
I guai arrivano per lei nel ’91. Prima nella sua villa di Cerveteri furono trovate dosi di cocaina. Arrestata per traffico di sostanze stupefacenti, fu condannata in primo grado dal tribunale di Civitavecchia a tre anni e sei mesi di reclusione; nel marzo 2000, nove anni dopo, l’assoluzione da parte della Corte d’Appello di Roma e solo nel 2006, un risarcimento da parte dello Stato.
E, sempre nel 1991, non a caso è l’anno di ‘Malizia 2000’, sequel della pellicola venti anni dopo. Ma l’operazione non solo non va, ma nel corso della lavorazione la Antonelli si sottopone alle cure di un chirurgo estetico che ha come solo effetto di deturparle irrimediabilmente il viso.
Solo l’anno scorso, infine, l’appello di Lino Banfi, all’allora ministro per i Beni Culturali Sandro Bondi, con la richiesta di aiutare l’ex-attrice, ridotta a vivere con una pensione di poco più di 500 euro al mese, con la legge Bacchelli (ovvero la legge 440 del 1985 che prevede l’attribuzione di un assegno straordinario vitalizio), cosa che non è mai andata in porto. E proprio in questa occasione l’attrice ha fatto sentire la sua voce con una frase non da poco, ovvero: “non sono più interessata alla vita terrena”.
(ANSA, 23 novembre 2011)