“Prospettive europee per la collaborazione tra le anime dell’italianità adriatica” è il tema che l’Anvgd di Milano ha affrontato, mercoledì 30 Giugno, alle ore 18.00 sempre in videoconferenza alla pagina fb “http://www.facebook.com/groups/2559430654128300“ dell’associazione.
Relatori Maurizio Tremul presidente Unione Italiana, Renzo Codarin presidente Nazionale Anvgd, presenti anche Franco Papetti presidente Afim – Libero Comune di Fiume in esilio e Alberto Cammarota Rotary Club “Terra San Marco” rappresentante Commissione Azione Internazionale.
Ecco qui di seguito un breve riassunto dell’incontro di Claudio Fragiacomo, che ringraziamo per la gentile concessione.
È questa l’ultima conferenza del ciclo semestrale del Comitato provinciale di Milano dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia: il ciclo era iniziato parlando di esuli e dell’accoglienza loro riservata in Italia. L’accoglienza era stata fredda, a volte ostile, a volte contrassegnata da empatia umana: gli esuli erano costretti a riiniziare un’esistenza “tirandosi su le maniche”, consci però di trovarsi nella comunità “giusta” di connazionali.
Se quindi nella prima conferenza si parlava di esuli, nell’ultima si è trattato di quell’anima adriatica costituita, ormai quasi esclusivamente, dai discendenti di coloro che avevano deciso di rimanere, ancorati alle proprie terre, vuoi per rifiuto di allontanarsene per motivi familiari, vuoi per simpatia verso il nuovo mondo socialista, che si intendeva sperimentare, vuoi per il rifiuto opposto al diritto di opzione.
Il relatore invitato a parlare sull’ “altra anima” adriatica era Maurizio Tremul, leader storico dell’Unione Italiana, personaggio politico rappresentativo di un movimento che aveva determinato la svolta impressa all’Unione Italiana quando lo stato federativo jugoslavo si era dissolto. Persona che ha traghettato una minoranza italiana che aveva vissuto nel timore di svanire (quella dei primi anni) verso una minoranza attuale nata nei nuovi stati e ormai calata nell’ideale Europa.
Ha partecipato alla conferenza, quale esponente di questa giovane generazione, che in ambito internazionale “sente” l’identità italiana in quelle terre e crede in iniziative culturali fra le diverse anime dell’istrianità, un giovane, Alberto Cammarota, discendente da famiglia istriana, che ha sempre sentito questa appartenenza, contribuendo in prima persona, inizialmente in campo musicale ed ora agendo attraverso il Rotary internazionale. Egli ha lasciato una convinta dichiarazione in cui enuncia il suo impegno a sviluppare i rapporti culturali con gli Italiani di Oltre Adriatico.
Si è entrati poi nel vivo della conferenza, il cui tema principale era verificare modalità per riannodare le storie di esuli e rimasti, per troppo tempo divise, se non contrapposte. Cercherò di riassumere nel seguito i punti essenziali.
Maurizio Tremul ha esordito e, dopo aver richiesto precisazioni al giovane rotariano, ha passato in rassegna le date e tappe fondamentali della collaborazione fra Federesuli e Unione Italiana, intravvedendo successivamente una fase di impasse sbloccatosi quando si è deciso “di far partire le iniziative dal basso”. Ha citato alcune azioni comuni con Federesuli, in cui si è “deciso di dialogare” piuttosto che” confrontarsi” e plaudendo all’avvento delle nuove generazioni che hanno maggiore facilità a svincolarsi dai dogmi delle dottrine.
Se Tremul ha delineato un quadro tutt’affatto generale, più esplicito è stato Franco Papetti, Presidente AFIM-LCFE, nell’elencare i momenti di luce che contraddistinguono i contatti della sua associazione con i fiumani, iniziati nel 1991 riconoscendo la necessità di una riconciliazione e proseguendo negli anni successivi la collaborazione nel settore culturale, nella discussione dei temi di attualità (soprattutto tombe e cimiteri), notando un graduale cambio di atteggiamento delle personalità politiche con risultati lusinghieri anche al presente.
Si è riscoperta l’importanza di alcuni letterati fiumani, non conosciuti in Italia, proponendo la traduzione delle loro opere in modo tale da renderle disponibili nelle due lingue, italiana e croata. Da ultimo ha espresso un particolare riconoscimento all’attività di assoluta preminenza del Centro di Ricerche Storiche di Rovigno, ancora poco noto in Italia. Renzo Codarin ha manifestato soddisfazione per le iniziative che hanno portato ad un avvicinamento delle collettività italiane e croate, che rendono possibili gli attuali accordi di vicinanza con l’Unione Italiana.
Alla fine, si è chiesto a Maurizio Tremul, come sintesi dell’intervento, di essere più esplicito sui progetti in essere. Sono state citate le numerose iniziative per onorare Dante, quella del museo virtuale dell’esodo presso Crs Rovigno, inoltre la creazione di una piattaforma multimediale sulle attività delle Comunità e degli esuli, con ricadute culturali-turistiche, un centro multimediale a Capodistria.
Tremul ha sollecitato un maggior coinvolgimento del governo italiano per le tombe abbandonate nel centro dell’Istria (come segnalato da Codarin). A corollario della serata un ulteriore accenno di Papetti alla possibilità di accedere a finanziamenti europei per la salvaguardia dello storico dialetto istrioto e di Codarin sulla trasformazione che è in atto delle sedi dei comitati ANVGD in centri culturali a beneficio della collettività.
Fonte: Resegone Online, Valtellina News, Como Live, Varese In Luce [Alpi Media Group – Network libero e indipendente di testate online]