Il ministro degli interni della Repubblica di Slovenia Boštjan Poklukar ha risposto in maniera negativa ai deputati italiano ed ungherese, Žiža e Horvat , i quali chiedevano una revisione delle nuove carte d’identità bilingui, in quanto i cambiamenti apportati dal ministero rappresenterebbero una violazione del rispetto della pariteticità linguistica garantita dalla Costituzione e da altre normative interne.
Poklukar sostiene che l’operazione avrebbe costi ingenti. La sostituzione dei documenti già emessi (18.861 in sloveno-inglese-italiano, 4.103 in sloveno-inglese e ungherese) comporterebbe una spesa di all’incirca 460 mila euro mentre altri 14 milioni sarebbero necessari per cambiare le quasi 750 mila carte d’ identità monolingui ovvero con la dicitura sloveno-inglese. Il ministro ricorda ancora i moduli già stampati e non ancora personalizzati e aggiunge ulteriori 800 mila euro di uscite. [Carte d’ identità bilingui: cambiarle costa troppo – Radio Capodistria 02/07/2024]
“Insoddisfatto ma non sorpreso”. Il deputato della Comunità Nazionale Italiana Felice Žiža commenta così la risposta di Poklukar e spiega che già all’incontro di febbraio il ministro aveva più volte accennato alla parte finanziaria dell’operazione. “Eravamo in attesa di questa risposta scritta che è arrivata con un po’ di ritardo rispetto ai termini stabiliti”, aggiunge Žiža e, spiegando che le cose erano già chiare alla riunione di febbraio, annuncia l’intenzione di rivolgersi alla Corte costituzionale.
“Sono in contatto con la CAN Costiera, con il presidente Scheriani e anche con i colleghi magiari poiché è chiaro che dovremmo trovare un avvocato del settore che porti avanti la nostra causa, bisognerà coinvolgere più di qualche nostro connazionale poiché è importante che la denuncia parta proprio dalla base “, racconta il deputato al seggio specifico rilevando di voler procedere il prima possibile, in maniera corretta e in modo “di avere la maggiore possibilità di successo anche perché- dice- sappiamo che la Corte costituzionale, a volte, è un ostacolo difficile da superare”. Žiža, comunque, ripone molta fiducia nell’ articolo 11 della Costituzione che definisce chiaramente la lingua italiana ufficiale e paritetica alla lingua slovena nei territori nazionalmente misti. [Žiža: Pronti per la Corte costituzionale – Radio Capodistria 02/07/2024]