Le foibe spiegate ai ragazzi, un libro cui ha contribuito l’ANVGD

C’è un pezzo di storia italiana che ancora fatica a trovare spazio nei testi scolastici e, più in generale, nella memoria collettiva. È la storia di istriani, fiumani, dalmati: uomini e donne nati e cresciuti in una terra di confine e che durante la Seconda guerra mondiale hanno sperimentato il dramma delle foibe prima e dell’esodo poi.

Come Erminia, che ha solo dodici anni quando vede scomparire una cara amica di famiglia nelle spaventose voragini carsiche. Graziano, la cui anima è ancora impigliata in quella notte in cui precipitò nel vuoto senza fine di una foiba, da cui si salvò miracolosamente. Italia, che stringe tra le mani la sua teiera rossa, simbolo del giorno in cui, per rimanere italiana, fu costretta a lasciare la sua casa e la sua terra in nome di un futuro ignoto. O Fabio, i cui ricordi di bambino nelle baracche dei campi profughi sono intrisi di tristezza e nostalgia.

Tante, piccole, diverse storie, che tutte insieme raccontano una pagina della Storia con la S maiuscola, e ci invitano a tenere accesa la luce del ricordo, per non dimenticare. Storie che Greta Sclaunich, con la collaborazione dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, ha raccolto nel libro Le foibe spiegate ai ragazzi (Piemme, Milano 2025), in libreria dal 21 gennaio.

Greta Sclaunich: Giornalista del “Corriere della Sera”, è nata e cresciuta in provincia di Gorizia. Ha studiato a Trieste e lavorato a Parigi e Sofia. Oggi vive a Milano ma soffre di perenne nostalgia per il Friuli Venezia Giulia, i suoi paesaggi e le sue storie.

 

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