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Le memorie di Fiume raccolte da Giovanni Stelli (Voce del Popolo 12 giu)

FIUME – Un archivio della memoria, una raccolta sistematica di fonti orali, interviste, ricordi e testimonianze. Sono queste le linee tematiche che compongono le 380 pagine del libro di Giovanni Stelli, “La memoria che vive – Fiume, interviste e testimonianze”, la cui presentazione si è svolta mercoledì sera a Palazzo Modello, nell’ambito della terza edizione della Settimana della cultura fiumana. Si tratta della novità editoriale della Società di Studi Fiumani – Archivio museo storico di Fiume a Roma, nonché opera di debutto della nuova collana “Sulle tracce della memoria”, volta a recuperare e a ricomporre i vari tasselli della storia fiumana. Una memoria che si è dimostrata, purtroppo, lacunosa, ma grazie a quest’opera sono stati portati alla luce fatti ai più sconosciuti, altri volutamente ignorati o trascurati dalle ricerche passate.

Alla serata hanno preso parte, oltre all’autore stesso, Giovanni Stelli, la prof.ssa Ilaria Rocchi Rukavina, che ha presentato il libro, il presidente della Società di studi fiumani a Roma Amleto Ballarini e Mauro Graziani, vicepresidente della CI locale. L’evento è stato arricchito dall’intervento musicale del violinista Francesco Squarcia che ha proposto brani di Schubert, Vittorio Monti, Astor Piazzolla e altri.

Riguardo al volume, la prof.ssa Rocchi Rukavina ha rilevato che si tratta di “una singolare panoramica di quello che Fiume è stata nel corso della sua storia. Un’opera innovativa che riscopre, ascolta e documenta le varie ‘voci’ del passato più o meno remoto della città. Il volume di Stelli è un prezioso custode di una memoria che, parafrasando il titolo, si vuole far rivivere, trasmettere, diffondere a un pubblico più vasto possibile, o meglio che vuole sopravvivere. È la prima pubblicazione del genere dalla SSF, che in quanto a raccolta e pubblicazione di fonti orali non è nuova. Infatti, finora l’ha fatto principalmente con le sue altre pubblicazioni, in primis “Fiume”, la rivista di studi adriatici.

“Con questa nuova fatica letteraria sono stati riuniti i fondi documentari, organizzati con metodo e ordine, consentendo in tale modo un’acquisizione più completa, sistematica e organica” ha osservato la prof.ssa Rocchi Rukavina.

“La memoria che vive" comprende una ventina di interviste ad esuli fiumani come Mario Stelli, Federico Falk, Riccardo Zanella jr., Alfredo Polonio-Balbi e a personaggi legati alla città per diversi motivi, come il senatore Leo Valiani e l’ex sindaco di Fiume Slavko Linić. Per facilitare l’orientamento al lettore, l’autore le ha articolate in diversi sezioni tematiche. S’inizia con “Il trattato di pace del 1947”, ossia con l’intervista a Leo Valiani (nato a Fiume) fatta da Amleto Ballarini nel 1990, nella quale sono rievocati i retroscena dell'Assemblea costituente italiana del 1947, in relazione alla ratifica del Trattato di Parigi. Il secondo capitolo, “Repressione, opposizione e processi 1945-1949”, racconta delle tante liquidazioni degli oppositori, o presunti tali, del nuovo regime che si era insediato a Fiume a partire dall’arrivo della truppe jugoslave il 3 maggio del 1945, e gli altrettanto numerosi processi a loro carico. Ne “Gli autonomisti”, terzo capitolo, attraverso il ricordo dei figli è focalizza l’attenzione sulle figura di tre importanti rappresentanti dell’autonomismo fiumano, Riccardo Zanella, Giuseppe Sincich e Leone Peteani. Segue uno spaccato della vita religiosa fiumana con “Gli ebrei: dalla persecuzione razziale all’esodo”, dedicato alla comunità israelitica, dell’ebraismo fiumano dalle sue origine fino alla persecuzione razziale, al doppio genocidio subìto, lo sradicamento della cultura e lo stravolgimento della composizione etnica di Fiume in seguito al massiccio esodo. Il quinto capito è incentrato sull’approdo degli esuli in Italia, sulla vita non facile nei campi profughi, e presenta le diverse esperienze, le memorie e le risposte maturate da Mario Stelli, Franco Enrico Gaspardis, Abdon Pamich e Aldo Clemente. A chiudere il volume, in modo promettente, il ritorno culturale a Fiume, artefice la Società e il suo presidente Amleto Ballarini. Troviamo qui le interviste all’ex sindaco Slavko Linić, che per primo ha allacciato i rapporti con gli esuli fiumani favorendone il dialogo con la municipalità, e il quale ha sostenuto il Convegno scientifico internazionale “Fiume nel secolo dei grandi mutamenti” (1999); a chiusura, nelle ultime pagine l’intervista ad Amleto Ballarini, che racconta la sua storia di vita, le scelte, le esperienze politiche, gli obiettivi posti nell’assumere le redini della SSF.

La serata si è conclusa con l’appello di Amleto Ballarini ai fiumani: “Raccontate la vostra storia e di condividete le memorie. Scriveteci qualcosa della vostra storia famigliare, come avete vissuti i mutamenti della città. Sono sicuro che ognuno di voi ha un cassetto della memoria con notizie preziose. Solo in questo modo possiamo mantenere la storia della nostra gente". (gian)

 

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