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«È tutto merito di Tito se noi oggi siamo qui» – 16set13

Nella sede della Regione litoraneo-montana è stato celebrato ieri il 70.esimo dell’unione dell’Istria alla Croazia. La conferenza stampa in occasione della ricorrenza si è svolta a Fiume “perché concerne anche questa zona, in quanto da qui sono partite le forze per liberare il territorio istriano e perché buona parte di tale territorio ricade sotto l’ingerenza della Regione litoraneo-montana”, ha spiegato l’accademico Petar Strčić [noto per le sue posizioni filo-titoiste e scioviniste, ndr].

Nel presentare il professore universitario e insigne storico, il presidente della Regione, Zlatko Komadina, ha rilevato che “le decisioni prese esattamente 70 anni fa sono spesso state distorte a seconda della posizione politica di chi le interpretava. Soprattutto, ci sono state molte non verità dette durante e subito dopo la Seconda guerra mondiale”. “A Pisino il 13 settembre del 1943 veniva deciso di unire l’Istria alla Croazia”. Come illustrato dall’accademico, si trattava della penisola istriana, della parte liburnica dell’Istria, delle isole quarnerine di Cherso e Lussino, nonché di gran parte del Castuano.

“L’allora partito comunista jugoslavo non aveva pretese sui territori oltre la Rječina – ha aggiunto l’accademico – per cui quei pochi comunisti presenti nella penisola istriana, riuniti nel Comitato per la liberazione dell’Istria, decisero autonomamente di unire il territorio alla Croazia. All’epoca non esistevano stamperie, per cui il documento venne portato a Crikvenica e lì furono stampate la prima copia e le altre successive, inviate al comitato centrale del PCJ. Il 20 settembre nella sessione dello ZAVNOH fu approvata la decisione di Pisino, rilevando che ‘con ragione vengono annullati gli atti con cui queste regioni furono consegnate all’Italia.

Lo ZAVNOH garantisce la più completa autonomia alla minoranza nazionale italiana’. Successivamente, il 26 settembre, anche l’AVNOJ approvò le decisioni di Pisino”. “Dopo la fine della Seconda guerra mondiale, l’Istria nord occidentale viene divisa in Zona A e Zona B, ma solamente nel 1947, a Parigi, si decise che la prima doveva appartenere all’Italia e la seconda alla Jugoslavia. Ma appena con il Trattato di Osimo, nel 1975, vennero definiti i confini tra l’Italia e la Jugoslavia”.

Strčić ha concluso il suo intervento parlando a favore di Tito: “Lui era convinto che i suoi genitori fossero istriani, perciò scelse le isole Brioni come sua residenza. Inoltre, possiamo ringraziare lui se oggi sediamo qui, in Croazia. Perciò non si deve assolutamente togliere il suo nome dalle piazze e dalle vie a lui dedicate”.

Erika Blečić
“la Voce del Popolo” 14 settembre 2013

 

 

 

Il documento dello ZAVNOH indirizzato nel 1943 alle popolazioni dell’Istria, di Fiume e di Zara

(foto www.muzejavnoj.ba)

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