Il governo di Enrico Letta guarda ad est, ed in vista del semestre di presidenza italiana della Ue che scatterà dalla seconda metà del 2014, intensifica i rapporti e la cooperazione con i Paesi dell’Alto Adriatico. Prima tappa di questa nuova stagione il forum trilaterale che a Venezia ha visto allo stesso tavolo il premier italiano Letta, la giovane primo ministro della Slovenia, Alenka Bratusek, e il capo del governo di Zagabria – la Croazia è l’ultima entrata nell’Europa a 28 -, Zoran Milanovic.
Molti i temi sul tappeto, ad iniziare dai possibili progetti di sviluppo e collaborazione sulle infrastrutture, gli approvvigionamenti energetici, la rete dei porti dell’Alto Adriatico che dovranno fare massa critica se vogliono sperare di reggere la concorrenza dei giganti cinesi e coreani del settore. Un incontro importante, ha sottolineato Letta, “perché nell’Europa a 28 nessun Paese può fare da solo, neppure l’Italia”. “Dobbiamo costruire – ha aggiunto – una fase di cooperazione su diversi temi importanti, dalle infrastrutture all’energia, sui quali possiamo lavorare insieme”.
“Siamo tre Paesi affacciati sull’Adriatico – ha proseguito – che hanno un naturale interesse ad uno sviluppo balcanico dell’Ue”. Le occasioni non mancano: ci sono ad esempio i progetti del rigassificatore che si vorrebbe realizzare davanti a Trieste, sul quale al momento la Slovenia si oppone per motivi ambientali, ma anche la Croazia pensa a costruire un impianto simile di fronte alla costa di Veglia, con finanziamenti degli sceicchi arabi.
Vi è poi la mai risolta ‘guerra’ fra i porti commerciali di Venezia, Trieste, Capodistria e Fiume (Rijeka) – “sterile e futile rivalità” l’ha definita il premier – che non potrebbe che portare all’isolamento dell’Alto Adriatico rispetto al ‘gigantismo’ asiatico. Infine il processo di privatizzazione in corso in Slovenia, che coinvolge l’aeroporto di Lubiana, e vede interessati ‘molti imprenditori italiani e lo stesso ‘Marco Polo’ di Venezia” ha osservato il presidente del consiglio.
A proposito di aeroporti, Letta ha invece messo uno stop preventivo su eventuali scalate straniere allo scalo veneziano gestito dalla Save di Enrico Marchi. Il riferimento è a notizie di stampa che ipotizzano una discesa in campo della Fraport, la società di gestione dell’hub di Francoforte, che potrebbe sfruttare la scadenza del patto di sindacato a tre (Generali, Mofrgan Stanley e la Finint di Marchi) che controlla Save per partire alla conquista di Venezia. “È bene che l’aeroporto di Venezia rimanga italiano – ha detto Letta – perché ho letto sui giornali qualcosa di poco sintonico con l’interesse del Paese”.
Intanto Italia, Slovenia e Croazia mettono le basi per presentarsi più coesi e forti in Europa. Il primo step è la costituzione di un tavolo tecnico di lavoro che dovrà studiare i dossier dei possibili progetti di sviluppo comune sul piano delle infrastrutture e dell’energia. Un lavoro che farà da base alla prossima riunione della trilaterale, ospitata questa volta in Slovenia.
Michele Galvan
www.ansa.it 16 settembre 2013
I tre primi ministri al Forum trilaterale (foto www.tmnews.it)