Ill.mo Sig. Presidente della Repubblica
On. Sergio Mattarella
Palazzo del Quirinale,
Roma
Signor Presidente,
Abbiamo appreso con amarezza – dalla lettura dell’articolo di Aldo Cazzullo sul «Corriere della Sera» del giorno 11 ottobre u.s. – dello stato di incredibile degrado in cui versa il Parco della Rimembranza di Gorizia, trasformato in bivacco di migranti
La vicenda, così come riportata, non può lasciare indifferenti.
Il Parco della Rimembranza era stato pensato per ricordare i caduti della Prima guerra mondiale. Si tratta di uno spazio di circa due ettari e mezzo in pieno centro, lungo Corso Italia, già utilizzato come cimitero a metà del XIX secolo. Il progetto nacque nel 1923 da un’idea di Enrico del Debbio. Il Parco è caratterizzato da diversi sentieri che, all’ombra dei numerosi alberi, permettono di scoprire i vari monumenti che sono stati posti.
Nel parco trovano dimora i busti dedicati agli irredentisti goriziani Giovanni Maniacco ed Emilio Cravos, all’interventista toscano Vittorio Locchi e sculture che celebrano la Brigata Alpina “Julia” e la Brigata di Fanteria dei “Lupi di Toscana”. Al centro del Parco si trovano una fontana e i resti di una cappella, costruita nel 1929 sempre da Del Debbio e distrutta nell’agosto del 1944 dai collaborazionisti sloveni, su ordine dei nazisti. Una targa ricorda questo episodio e testimonia una delle tante ferite che ha subito Gorizia nel XX secolo. Infatti, il muro che porta i nominativi dei 665 deportati goriziani durante il maggio 1945, mese dell’occupazione jugoslava, completa il percorso avvicinando ai caduti della Grande Guerra le vittime dei massacri perpetrati dalle milizie comuniste titine.
Il Parco è stato inserito nel circuito dei diversi itinerari di natura storica e culturale, in particolare all’interno del settore Monte Calvario e Città di Gorizia. Tali circuiti sono volti alla promozione della conoscenza degli eventi della Grande Guerra soprattutto nei confronti delle nuove generazioni.
È particolarmente triste dover constatare come questo spazio, che dovrebbe essere consacrato alla memoria, sia stato sfacciatamente deturpato, tra l’altro proprio in occasione del centenario della Prima guerra mondiale
Mentre comprendiamo i delicati problemi che pone l’accoglienza degli emigrati, non possiamo restare insensibili di fronte allo scempio di un luogo che è testimonianza del rispetto dovuto ai tanti caduti ai confini d’Italia.
Siamo convinti che lo Stato e le Amministrazioni locali debbano intervenire al più presto per far cessare questa inaccettabile situazione.
Certi della Sua comprensione e del Suo interessamento, voglia accettare, Signor presidente i sensi della nostra considerazione.
Antonio Ballarin
Presidente
Roma, 28 ottobre 2015
Aderiscono e firmano la lettera:
Coordinamento Adriatico – Bologna
Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia – Roma
Associazione Comunità Istriane – Trieste
Lega Nazionale – Trieste
Libero Comune di Pola in Esilio – Padova
Libero Comune di Zara in Esilio – Torreglia (PD)
Associazione Dalmati Italiani nel mondo – Torreglia (PD)
Libero Comune di Fiume in Esilio – Padova
Istituto Regionale per la Cultura Istriana, Fiumana e Dalmata – Trieste
Associazione per la Cultura Fiumana Istriana e Dalmata nel Lazio – Roma
Società di Studi Fiumani – Roma
Madrinato Dalmatico – Padova
Unione degli Istriani – Trieste