L’Associazione Campo 65, la quale si occupa della gestione dell’ex Centro Raccolta Profughi di Altamura, in provincia di Bari, che durante la Seconda guerra mondiale era stato un campo di prigionia, ha rilanciato sul suo profilo Facebook un comunicato del Comune di Altamura che qui riportiamo.
Il sito di Campo 65 di Altamura è rientrato fra le 11 le candidature per il “Marchio del Patrimonio Europeo” presentate al Ministero della Cultura che cura la procedura di preselezione dei siti italiani. La candidatura di Campo 65, per questa selezione, è stata presentata dal Comune di Altamura a seguito di una delibera di giunta approvata in data 31 ottobre 2024, da una idea dell’Università degli Studi di Bari e Associazione Campo 65, in collaborazione con l’Università di Foggia e il “Comitato tecnico per la conservazione, recupero, valorizzazione e fruizione dell’area ex campo profughi denominato Campo 65”, istituito sempre dall’Ente comunale.
Dal Ministero si apprende che entro il 7 febbraio 2025 una Commissione ministeriale, appositamente costituita, dovrà valutare i siti migliori dal punto di vista della rilevanza europea, della qualità progettuale e della capacità operativo-gestionale, al fine della presentazione delle candidature – fino a un massimo di due – alla Commissione europea entro 1° marzo 2025.
Come da procedura selettiva stabilita dalla Decisione istitutiva del Marchio del Patrimonio Europeo (UE 1194/2011), solo un sito potrà poi essere insignito del riconoscimento per ciascuno Stato membro partecipante all’iniziativa.
Il Sindaco Petronella e l’Assessore alla Cultura Angela Miglionico sono orgogliosi di questa candidatura del sito al Marchio del Patrimonio europeo, noto a livello europeo con la denominazione European Heritage Label. Esso è un riconoscimento comunitario finalizzato a valorizzare il patrimonio culturale comune, tramite il quale rafforzare il senso di appartenenza all’Unione europea.
L’azione è gestita dalla European Commission. Il Comune di Altamura auspica nel miglior risultato possibile, nell’interesse culturale collettivo.