Il Dipartimento Beni e Attività Culturali della Comunità Ebraica di Roma (attraverso il suo Archivio Storico) in collaborazione con l’Associazione Progetto Memoria e con il Centro Romano di Studi sull’Ebraismo (CeRSE) – Dipartimento di Storia, Patrimonio culturale, Formazione e Società dell’Università degli Studi di Roma Tor Vergata ha organizzato il IV corso di formazione per docenti delle scuole secondarie “Un’identità in bilico. Ebrei ed ebraismo nell’età contemporanea”.
L’obiettivo del corso è quello di continuare a fornire ai docenti i risultati delle ricerche più recenti relative alla storia degli ebrei nell’età contemporanea. A questo proposito, si intendono offrire alcuni spaccati di uno dei momenti storici di massima integrazione di questi nelle società coeve, al quale fece seguito una tragedia di enormi proporzioni, risultato di dinamiche che non di rado sfuggono alla comprensione.
Quest’anno sono stati inseriti due nuovi moduli, divisi in due parti: una generale e una di approfondimento di alcuni temi e di personaggi di rilievo del mondo ebraico contemporaneo. Tale scelta è dovuta alla composizione dei docenti che si iscrivono al Corso: alcuni infatti seguono già da tre anni, mentre altri non hanno avuto l’opportunità di partecipare ai primi Corsi, che erano in qualche misura propedeutici.
Il primo modulo riguarderà pertanto alcuni elementi della cultura ebraica e il rapporto degli ebrei con la Terra Promessa. I relatori del secondo modulo avranno il compito di illustrare alcuni degli aspetti principali della presenza ebraica in diversi Stati nell’età contemporanea al fine di ricostruire un quadro d’insieme, importante per la comprensione dei principali accadimenti che hanno riguardato alcune popolazioni ebraiche nel mondo occidentale, nell’est europeo e nel mondo arabo.
In tale cornice lunedì 15 aprile la professoressa Donatella Schürzel (Presidente del Comitato provinciale di Roma dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia) ha tenuto la relazione Gli ebrei nella Venezia Giulia e nell’Adriatico orientale: convivenza e condivisione.
Le principali città dell’Adriatico orientale sono state luogo d’insediamento di comunità ebraiche che hanno contribuito al suo sviluppo culturale, economico ed artistico. Commistioni, conversioni e reciproche influenze hanno stretto i rapporti tra italianità autoctona e presenza ebraica, la quale avrebbe poi aderito al processo risorgimentale, a partire dal glottologo goriziano Graziadio Isaia Ascoli, che coniò il termine Venezia Giulia. Sono quindi emerse storie di famiglia, come quella dei Morpurgo, e di comunità meno note, come quelle presenti in Istria, nonché profili di intellettuali come Carlo Michelstaedter.
Le leggi razziali fasciste proclamate nel 1938 e in seguito le deportazioni verso i campi di concentramento nazisti ridurranno ai minimi termini una componente importante del tessuto sociale giuliano-dalmata da cui erano emersi artisti, scrittori, intellettuali e imprenditori.
Si è trattato di un nuovo importante tassello nella proficua collaborazione tra ANVGD Roma e Comunità Ebraica della Capitale, una sinergia che ha recentemente portato alla realizzazione del convegno “Ebrei tra le due guerre. Casi di studio: aspetti della vita sociale, economica e culturale a Roma e nell’Istria”.