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Libero Comune Pola chiede mappatura foibe croate (Aise 14 feb)

TRIESTE\ aise\ – Il Libero Comune di Pola in Esilio "apprende con viva soddisfazione che il Governo della Repubblica di Croazia ha mappato in tutto il Paese diverse centinaia di siti, tra cui molte fosse comuni, dove i comunisti jugoslavi gettarono le loro vittime durante e dopo il secondo conflitto mondiale".

È quanto si legge in un comunicato diramato oggi dal Libero Comune di Pola in Esilio, che aggiunge: "finora le decine di esumazioni operate dalla polizia avrebbero fatto rinvenire i resti di circa 4mila persone, perlopiù prigionieri di guerra, sia militari che civili. Per l’Istria si parla di 780 soggetti, provenienti da 9 fosse comuni e una singola: cifre senz’altro inferiori a quelle effettive".

Secondo il ministro della giustizia, Tomislav Karamarko, nel complesso dei siti accertati giacerebbero i resti di ben 90mila individui, soprattutto ustascia croati, civili, donne, bambini, ma anche soldati italiani e tedeschi. La polizia avrebbe interrogato 2mila persone, sporto cinque denunce contro ignoti e una contro persona nota, nonché steso circa 500 rapporti sui crimini commessi, mentre associazioni e singoli avrebbero depositato altre 39 denunce.

Ora, gli inquirenti starebbero per intensificare indagini, scavi, riesumazioni, riconoscimenti delle vittime e individuazioni dei colpevoli. Il ministro croato, con il pieno appoggio del suo Governo, ha assicurato di voler andare fino in fondo.

Il Libero Comune di Pola in Esilio, che rappresenta gli esuli polesani in Italia e nel mondo, "nell’esprimere il proprio apprezzamento per il lavoro delle autorità croate", auspica che, "ottemperando alle risoluzioni 1096 e 1481 dell’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa, il Parlamento di Zagabria approvi al più presto la legge "sul rinvenimento, la marcatura e la cura delle fosse delle vittime del regime jugo-comunista dopo la Seconda guerra mondiale"; ribadisce oggi, "a maggior ragione, le richieste inviate nel maggio 2009 in una lettera al Presidente della Repubblica e agli organi di Governo di attivarsi presso le autorità croate e slovene perché siano resi noti i luoghi in cui sono state trovate vittime italiane; affinché sia consentito in un primo tempo alle Associazioni degli esuli quantomeno di recarsi a rendere l’omaggio collettivo ai propri connazionali ivi giacenti"; chiede che "in un secondo momento l’indagine sia volta, per quanto possibile, a far conoscere "chi si trova dove", affinché gli si possa rendere l’omaggio individuale mirato da parte dei familiari; rende nota inoltre la propria disponibilità a collaborare con quanto in suo possesso per agevolare le ricerche in Istria.

Tutto ciò, conclude la nota, "allo scopo di lenire le ferite del passato in un’ottica di sincera riconciliazione europea". (aise)

 

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