Visita di prestigio, ieri, per Lidia Matticcio Bastianich. La nota chef e imprenditrice, personaggio televisivo e scrittrice, nata a Pola e naturalizzata statunitense è stata ricevuta dal sindaco di Trieste, Roberto Dipiazza, nel salotto azzurro del municipio. Accompagnata dal cav. Renzo Codarin, presidente dell’Anvgd e fra gli organizzatori dell’iniziativa “Bancarella 2021”, in occasione alla quale la stessa Lidia Bastianich presenterà oggi il suo libro “Il mio sogno americano”.
Lidia Matticchio nel 1956, a nove anni, assieme alla sua famiglia si trasferisce dopo non poche peripezie a Trieste da Pola. Due anni dopo, nel 1958, la famiglia ottiene la “Green card” per trasferirsi negli Stati Uniti. Lì, pur giovanissima, riesce a integrarsi benissimo. Dal nulla crea un vero e proprio impero gastronomico. Nel 1966 si sposa con Felice Bastianich e ha due figli: Joseph e Tanya. A 24 anni apre il suo primo ristorante nei Queens. Successivamente aprirà Villa Secondo, anche questo nel Queens. Nel 1981 apre il Felidia, un emblema della cucina tradizionale italiana in tutto il mondo. Attualmente gestisce insieme ai figli 6 ristoranti, due aziende vinicole in Italia (una in Friuli e una in Maremma) e una casa di produzione televisiva. Inoltre scrive libri di cucina dal 1990 e conduce programmi televisivi dal 1998, nei quali ha insegnato agli americani come cucinare piatti italiani. Nei tanti anni di attività, Lidia ha anche cucinato per tanti personaggi famosi, tra i quali Papa Ratzinger e Papa Francesco.
«Amo Trieste fin da quando venni qui da bambina – ha affermato nel corso dell’incontro la Bastianich – quando vivevamo in via Rittmeyer. Ho coltivato la passione per la cucina legata alla mia cultura natia, all’italianità. Una volta in America, avevo la chiave del gusto italiano e sono stata accettata e apprezzata per questo quale ‘conduttrice’ della nostra cultura. Agli americani piace molto la cucina italiana, con influssi istriani e del Friuli Venezia Giulia – ha aggiunto – in special modo adorano dei piatti tipici della tradizione, gli gnocchi accompagnati da vari tipi di sugo e condimenti e soprattutto i sardoni in saor».
Al termine, a ricordo della visita triestina, il sindaco Roberto Dipiazza ha donato a Lidia Bastianich una spilla con lo stemma della città e un libro con le più belle immagini di Trieste.
Il Piccolo – 25/09/2021