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«Il bilinguismo non è mica un optional» (Voce del Popolo 25gen13)

L’Unione Italiana ritorna all’offensiva a Zagabria per cercare di risolvere le numerose problematiche della CNI in Croazia. Ieri una qualificata delegazione dell’UI, formata dal presidente Furio Radin, dal presidente della Giunta esecutiva Maurizio Tremul e dalla presidente dell’Assemblea dell’Unione, Floriana Bassanese Radin, si è incontrata con il vicepremier Neven Mimica, che nell’ambito del governo presieduto da Zoran Milanović ha il compito pure di coordinare le attività concernenti l’attuazione dei diritti minoritari. Nell’incontro, al quale è intervenuto pure il ministro dell’Amministrazione, Arsen Bauk, sono stati passati al setaccio una serie di temi che ormai da tempo stanno a cuore alla CNI, oltre a un’insieme di questioni di scottante attualità.

 

Tra queste ultime, come rilevato da Maurizio Tremul dopo l’incontro, da segnalare la richiesta dell’UI al governo di cofinanziare, quale gesto di buona volontà, l’asilo privato italiano di Zara. Gli esponenti della CNI hanno riconosciuto che l’Esecutivo finora ha fatto tutto quanto di sua competenza per quanto riguarda l’apertura della scuola materna, ma hanno anche sottolineato che la Municipalità zaratina si rifiuta pervicacemente di cofinanziare l’istituzione prescolare italiana. Da qui pertanto, pur sapendo che la questione non rientra fra gli obblighi dell’Esecutivo, la richiesta di un gesto nell’insieme concreto e altamente simbolico.

 

All’incontro sono stati toccati soprattutto i nodi politici che vanno ancora sciolti. Gli esponenti dell’UI hanno sottolineato con forza la necessità di rispettare in particolare l’art. 3 del trattato italo-croato sulle minoranze del 1996, in cui si parla dell’estensione a tutto il territorio d’insediamento storico dei diritti della CNI. Per quanto concerne il bilinguismo sono stati rilevati i problemi presenti in due segmenti di fondo: la pubblica amministrazione e i Tribunali. In questo ambito Furio Radin ha evidenziato la situazione del Tribunale di Rovigno, che a quanto sembra viene sempre più svuotato delle sue competenze, per cui anche il bilinguismo ne viene a soffrire. Ma la tematica relativa all’uso ufficiale dell’italiano non si esaurisce di certo qui: quello che conta è il diritto a poter parlare in italiano ed anche a vedersi rispondere in italiano nei comuni, nelle municipalità ed anche a livello regionale, laddove ciò sia previsto dagli Statuti. E questo, ha lasciato intendere il presidente dell’UI, Furio Radin, è anche uno dei temi affrontati di recente in modo molto acceso con il candidato alla presidenza della Regione Istriana, Damir Kajin.

 

Lo stesso argomento, ma in modo assai pacato e sereno, è stato discusso con Mimica. All’incontro di ieri, comunque, trattandosi di un vertice con l’Esecutivo, non è stato toccato il problema del rapporto dell’UI e della CNI con il candidato istriano del partito al potere in Croazia. Questa, ha puntualizzato Radin, è una questione che andrà risolta in Istria. Le elezioni locali però, dall’ottica legislativa e statutaria, sono state uno dei temi di fondo all’incontro con Mimica e Bauk, un ministro quest’ultimo con cui, come rilevato, l’UI collabora molto bene. Entro il 1.mo marzo infatti vanno adeguati per legge gli statuti delle autonomie locali e regionali alle nuove disposizioni elettorali.

 

E qui l’Unione avanza una proposta “atipica” per le municipalità e i comuni in cui la CNI ha il diritto al vicesindaco, ma gli italiani sono meno del 15 p.c. In questo caso, qualora alle elezioni ordinarie non venisse eletto il vicesindaco italiano, sarebbe d’obbligo l’indizione immediata di elezioni suppletive per permettere alla CNI di votare per i propri candidati. Un modo questo che servirebbe a ribadire l’importanza del ruolo dei vicesindaci italiani. Ma all’incontro molto proficuo sono stati trattati anche altri temi. E qui Tremul ha rimarcato in particolare le modalità per le iscrizioni alle scuole medie superiori della CNI.

 

Dario Saftich

“la Voce del Popolo” 25 gennaio 2013

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