L’impegno di Antonietta Marucci Vascon per gli esuli istriani

Si sono svolti oggi a Trieste i funerali dell’On. Antonietta Marucci Vascon, esule da Capodistria. Sul quotidiano triestino Il Piccolo è stato pubblicato questo ricordo a firma del Presidente nazionale dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, Cav. Renzo Codarin.

***

Antonietta Marucci Vascon abbandonò in barca poco più che bambina Capodistria, portata in salvo verso l’Italia e la libertà dal padre pescatore. Pur sotto controllo jugoslavo, la sorte di Capodistria non era ancora definita, né dopo il Trattato di Pace del 10 febbraio 1947, che la assegnò alla Zona B del Territorio Libero di Trieste, né dopo il Memorandum di Londra del 1954, che la affidò all’amministrazione civile jugoslava. La sovranità apparteneva ancora all’Italia, che vi rinunciò definitivamente con il Trattato di Osimo del 1975.

Si trattò di una trattativa conclusa di nascosto, senza coinvolgere né gli esuli né i triestini e la protesta sfociò nella nascita della Lista per Trieste, un movimento civico antipartitocratico, patriottico ed autonomista, tra i cui fondatori c’era anche lei. Antonietta Marucci Vascon aveva infatti visto in un colpo solo tradite la sua città natia e la città che la accolse profuga ed iniziò così il suo impegno politico. Lei all’epoca era una giornalista della RAI e suo marito Gianni Alberto Vitrotti aveva realizzato i primi documentari in cui si parlava delle foibe.

Nel 1994 fu eletta in Parlamento con Forza Italia, diventando subito Segretario della Commissione Esteri della Camera. Portò con tenacia in aula le rivendicazioni degli esuli, si battè per i beni abbandonati ed aiutò il neonato partito di Silvio Berlusconi a comprendere le dinamiche del confine orientale italiano.

Nel 1996 io fui eletto Presidente della Provincia di Trieste e lei fu Presidente del Consiglio provinciale: in tale veste scrisse il “Libro bianco sul problema dei profughi italiani dall’Istria, da Fiume e dalla Dalmazia” e lo inviò al Capo del Governo croato Ivica Racan. Avevo già avuto modo di apprezzare il suo amore per l’Istria quando aiutò me e l’amico Bruno Marini a girare uno spot a Grisignana e poi si impegnò anche nell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, fino a diventarne Consigliere nazionale, adoperandosi per l’unità fra le varie associazioni della diaspora adriatica. Lavorando con lei nell’ambito associativo e politico ho apprezzato da vicino la sua determinazione e la sua passione.

Ciao, Antonietta, adesso sei ancora più vicina alla Capodistria dei tuoi ricordi di bambina.

Renzo Codarin
Presidente nazionale Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia 

0 Condivisioni

Scopri i nostri Podcast

Scopri le storie dei grandi campioni Giuliano Dalmati e le relazioni politico-culturali tra l’Italia e gli Stati rivieraschi dell’Adriatico attraverso i nostri podcast.