La storica impresa di Fiume, compiuta da Gabriele d’Annunzio nel 1919, raccontata in un romanzo filtrato attraverso i sogni, gli ideali, i disagi e i riscatti di alcuni giovani dell’epoca. Su questo canovaccio si basa l’’ultima fatica del giornalista e scrittore Gabriele Marconi, dal titolo ”Le stelle danzanti” (Ed. Vallecchi) opera presentata dall’autore a Trieste nell’ambito di una cerimonia svoltasi lo scorso sabato sulla motonave ”Delfino Verde”, alla presenza del senatore Marcello De Angelis e del sottosegretario Roberto Menia.
C’è il desiderio di evocare alcuni dei capitoli più intensi della storia italiana nel libro di Marconi, sforzo che l’autore compie disegnando gli animi di Marco Paganoni e Giulio Jentile, due personaggi di fantasia, entrambi legati alla divisa degli Arditi, entrambi votati al respiro rivoluzionario del primo scorcio del ’900.
Come ogni romanzo le tinte sono variegate, regalando azione, sentimenti, morte e mutamenti, un viaggio che Gabriele Marconi ha voluto fare documentandosi per mesi sui luoghi della narrazione, tra le piazze di Fiume e le strade di Trieste, alla ricerca di un taglio epico che non si discosti troppo dal reale: «Ho cercato in effetti la massima documentazione, non volendo sconfinare troppo», ha spiegato lo scrittore, durante la presentazione del libro avvenuta nel breve tragitto in mare. «Ho puntato piuttosto a un racconto che ponga in primo piano i giovani, coloro che in quel momento storico, anche nella impresa della conquista di Fiume, hanno speso i loro anni migliori».
«È un modo per sposare la cultura alla politica – ha aggiunto Roberto Menia – una chiave efficace per dare vita a pagine difficili e forse non troppo conosciute, della storia italiana».
”Le stelle danzanti” avrà probabilmente un ”sequel”, ambientato nella guerra civile di Spagna, tema su cui Gabriele Marconi ha già iniziato delle fasi di ricerca.
La presentazione del libro è stata accompagnata dalla lettura di alcuni capitoli, a cura dell’attore Paolo Bussagli. La cerimonia è stata inoltre preceduta da un minuto di raccoglimento e dal lancio in mare di un mazzo di fiori, in ricordo dei paracadutisti italiani scomparsi di recente nell’attentato terroristico a Kabul.
Francesco Cardella