Con l’ingresso, nel 2013, anche della Croazia nell’Unione europea, Trieste ritroverà il proprio antico hinterland, ma soprattutto l’Istria e il Quarnero torneranno a guardare a Trieste come alla propria città di riferimento, quasi una sorta di capitale, come già avveniva ai tempi dell’Impero austro-ungarico e poi fino agli anni Quaranta del Novecento. Sono stati in particolare questi i contenuti del colloquio tra il sindaco di Trieste Roberto Cosolini e i due principali esponenti della comunità italiana in Croazia e Slovenia: Furio Radin e Maurizio Tremul, ricevuti nel salotto azzurro del municipio triestino.
Radin e Tremul hanno anche caldeggiato la partecipazione di Cosolini alle manifestazioni che si terranno il 3 settembre a Pola in occasione dell’incontro dei presidenti di Italia e Croazia, Napolitano e Josipovic sia con le comunità dei cosiddetti “rimasti”, che con i rappresentanti degli esuli e il sindaco di Trieste ha confermato la propria presenza.
«Abbiamo concordato sul fatto – riferisce Radin – che stanno per essere ritracciati gli antichi sentieri di comunicazione che sono nel dna di questa zona dell’Europa, che partono da Trieste e abbracciano l’Istria, Fiume e le isole del Quarnero. Bisogna ricreare un’area di circolazione completamente libera di persone, merci e idee. Ma logicamente non sarà solo la comunità italiana a poter rafforzare i rapporti con l’Italia e con Trieste soprattutto grazie all’ampliamento dell’Ue, ma l’intera Croazia e Zagabria in particolare».
«Uno dei miei principali obiettivi – rileva Cosolini – è fare di Trieste una città in grado di costruire una rete di rapporti forti con le principali città vicine e quindi non solo Fiume e Pola, ma anche Zagabria, Lubiana e Graz. Chiaramente l’ingresso anche della Croazia in Europa non potrà che favorire e accelerare questo processo». E a fare da ponte per questi rapporti più ampi e storicamente meno collaudati dovranno essere i centri dell’ex Zona B e più generalmente proprio le località istriane. Tremul e Radin hanno anche illustrato dettagliatamente al sindaco come funzionano le strutture e quali sono le attività dell’Unione italiana.
Silvio Maranzana