Il Comune di Livorno l'aveva fatta installare giovedì mattina con una solenne cerimonia. Sabato notte, la targa affissa per ricordare le vittime delle foibe, è stata divelta e gettata accanto a un contenitore dell'immondizia. Dopo appena tre giorni, “Largo vittime delle Foibe”, a Antignano, nella periferia sud della città, è stata colpita da un atto vandalico. Questa mattina, dopo la segnalazione di alcuni residenti, sul posto sono arrivati carabinieri e polizia municipale.
«Un gesto degno della peggior intolleranza e della più cieca ignoranza che fa il paio con le scritte anti rom apparse su un muro di Roma. Si tratta di un episodio da condannare senza riserve perchè offende, oltre alle intelligenze e al senso della storia, una Regione tollerante e sensibile capace di celebrare unitariamente la giornata dedicata al ricordo delle vittime delle foibe». Il presidente della Regione, Enrico Rossi, esprime così la sua riprovazione nei confronti di chi ha divelto la targa affissa pochi giorni fa a Livorno in ricordo delle vittime delle foibe. «Sono certo – conclude il presidente Rossi – che Livorno e la Toscana democratica hanno già preso le distanze dall' episodio e isolato gli autori di un'azione tanto vile».
Dura condanna del raid da parte del presidente della Provincia Giorgio Kutufà. «E' un atto di vandalismo inqualificabile e indegno di una società civile. In un momento storico importante, in cui più che mai il Paese ha bisogno di gesti di riconciliazione che aiutino a superare le divisioni, pochi intolleranti pensano di alimentare tensioni, colpendo la memoria di chi ha sofferto questo dramma», ha dichiarato Kutufà. Sdegno e disappunto per l'atto, sono stati espressi anche dal Pdl che ha parlato dei “soliti idioti”. «Questa volta hanno vigliaccamente colpito il simbolo del ricordo di migliaia di nostri concittadini, barbaramente uccisi dai partigiani comunisti di Tito, per la sola colpa di essere italiani», ha spiegato il vice-coordinatore regionale del Pdl, Maurizio Zingoni. Secondo gli esponenti del centrodestra, si tratta «dell’ennesimo atto ignobile di ispirazione chiaramente politica perpetrato a Livorno»
«Quella targa è un segno non imposto, ma frutto di un dibattito sulla storia. Chi la toglie deve sapere che la rimetteremo». È il commento del sindaco di Livorno Alessandro Cosimi. «Chi fa queste cose pensa che sradicare una targa significhi cancellare la memoria e questo è sbagliato» prosegue Cosimi. «È un atteggiamento da condannare – aggiunge – Su questa questione non ci può essere un cambiamento del giudizio sulla storia. Il ricordo delle grandi sofferenze patite da parte del popolo italiano non può essere nè sottovalutato nè nascosto».
(fonte Corriere Fiorentino e Il Tirreno)