Non possiamo festeggiare il 25 aprile. È la decisione presa dall’Associazione nazionale Venezia Giulia e Dalmazia: per l’associazione quella data segna infatti non la liberazione ma l’inizio dell’occupazione di Tito. «La festività nazionale per ricordare la liberazione dal fascismo e dal nazismo, nella Venezia Giulia, diversamente che nel resto del Paese, ha coinciso non con la liberazione bensì con una brutale occupazione delle truppe comuniste del maresciallo Tito», spiegano dall’Anvgd. «Che la volontà non fosse quella di liberare Gorizia dalle truppe naziste bensì quella di annettere alla Jugoslavia il Friuli Venezia Giulia sino al Tagliamento, con il benestare di Togliatti, era evidente e dichiarata. Se non fossero entrate le truppe titine, infatti, sarebbero entrate quelle neozelandesi, che invece furono rallentate dai titini proprio per poter vantare diritti di occupazione al tavolo dei vincitori».
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