Un innovativo impianto 4.0 completamente automatizzato e in perfetta sinergia con tutte le fasi di vita dei diversi distillati
Luxardo Spa, che celebra quest’anno il suo Bicentenario, tiene costantemente il passo con l’innovazione ed inaugura la sua nuova distilleria. Tre nuovi alambicchi, prodotti dalla Barison Industry di Trento, sono stati aggiunti ai due preesistenti, per un innovativo impianto 4.0, in linea con le recenti esigenze commerciali ma non solo. Ora tutte le fasi di lavorazione sono automatizzate e tracciate, il che consente di svincolare l’azienda dalla presenza costante del mastro distillatore e controllare, sia da remoto che a posteriori, ogni fase della trasformazione a caldo delle infusioni. Altra innovazione di processo è il collegamento strutturale e informatico della distilleria con i serbatoi di infusione e di affinamento in legno, creando così una completa sinergia tra le varie fasi di vita dei distillati.
Già nel 1977 lo stabilimento con sede a Torreglia (Padova) era stato ampliato creando una nuova distilleria dove veniva spostato il “vecchio” alambicco del 1947, aggiornato nella parte superiore dotandolo di un “duomo”, già presente negli alambicchi della originaria sede di Zara, ed acquistato un secondo alambicco molto simile ma più moderno, grazie ad alcuni accorgimenti tecnici non presenti prima, come la rotazione con servomotore.
Gli alambicchi appena inaugurati ricalcano nell’impostazione quello del 1977.
“Abbiamo appositamente fatto questa scelta – precisa Guido Luxardo, a.d. e Direttore Generale di Luxardo Spa – perché abbiamo riscontrato che quell’alambicco è ideale per le nostre esigenze e per i nostri distillati. Ne avevamo studiato uno più grande applicando tecnologie più moderne, ma in seguito abbiamo scartato il progetto perché le prove di laboratorio non confermavano che aumentando la capacità si ottenesse il medesimo risultato. Inoltre il materiale della “caldera”, il rame, avrebbe potuto essere sostituito con l’acciaio inox ma anche qui lo scambio di temperatura aveva influssi diversi non tanto sul Maraschino quanto sul distillato del London Dry Gin, oggi tornato molto in voga, preparato con una formula originale del 1833 perfezionata da Pietro Luxardo (quarta generazione della nostra famiglia).”
Già da un paio d’anni è inoltre in funzione la nuova tinaia, uno spazio di grande suggestione che all’occorrenza funge anche come location per eventi speciali. Qui sono collocati 23 tini di legno di larice, della capacità di 4000 lt ciascuno, per l’invecchiamento degli infusi di marasca. La tinaia si aggiunge a quella preesistente per i distillati, dove si trovano altri 28 tini.
Il tutto in attesa di un’altra importante novità, il Museo aziendale, dedicato ai 200 anni di storia della Luxardo, che si prevede di inaugurare verso la metà del 2022.
Cinzia Luxardo
Ufficio stampa Luxardo Spa