Ci sono viaggi che rimangono in noi tutta la vita, esperienze che sono in grado di cambiarci nell’intimo, regalandoci sensazioni che pensavamo ormai perdute.
Tornare alla Terra dei Padri non è solo un viaggio tra le terre che hanno dato i natali e che hanno forgiato l’identità e il carattere dei nostri genitori, ma rappresenta soprattutto un viaggio alla riscoperta di ciò che queste donne e questi uomini hanno lasciato dentro di noi, nella parte più intima della nostra anima.
Sono spesso i profumi ed i sapori della nostra infanzia, che appena chiudiamo gli occhi ci riportano a quei momenti felici, nei quali non c’era nulla di superfluo ma si viveva con un senso di famiglia e di comunità che, sono certo, oggi manca ad ognuno di noi.
Ci consentono di rivedere ad occhi chiusi i nostri nonni, impegnati nei loro gesti semplici, con il viso sempre illuminato da un sorriso ricco di tanti significati. Un sorriso che sembrava la giusta ricompensa per le tante fatiche, le pesanti umiliazioni e gli immensi sacrifici.
Immaginare le loro vite spensierate, nei luoghi spesso meravigliosi in cui sono nati, rubate da un momento all’altro dalla storia, per il solo fatto di essere nati in un luogo ed in un momento sbagliato, ci fa percepire la responsabilità di ogni miglio di navigazione che affronteremo a bordo del Klizia.
E’ arrivato il momento di mollare gli ormeggi.
Di dirigere la prua verso il mare aperto, per spiegare le vele spinti dal vento della storia, per scrivere quelle pagine che nessuno è riuscito a scrivere fino ad oggi. Per lasciare alle nuove generazioni il racconto dei “vinti”, che in realtà sono stati i veri vincitori. I veri eroi.
Persone semplici, umili e spesso senza più un nome, che hanno compiuto inconsapevolmente gesti eroici, che meritano di essere raccontati ai giovani.
Ritorno alla Terra dei Padri vuole essere un modo per combattere contro la cultura superficiale dell’apparire, oggi predominante, utilizzando l’esempio di Armando, che per portare in salvo la moglie Graziella ed i suoi due bambini Domina e Lino, ha mollato gli ormeggi in piena notte, attraversando l’adriatico a remi, a bordo di una “Batana”.
Ecco perché abbiamo deciso di intraprendere questo viaggio, sicuri che vorrete navigare con noi, alimentando quella brezza che sospingerà le nostre vele verso una meta importante, consentendo a Giulio di Riunire i Fili della sua Storia, per Tenere Accesa una Luce sulla Memoria…
Fonte: Ecomuseo Egea – 19/07/2023