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Mantica a Capodistria: ricucire lo strappo tra esuli e rimasti (Voce del Popolo 16 lug)

CAPODISTRIA – Un lungo cordiale incontro, approfonditi scambi d’informazioni e istruzioni per provvedimenti immediati a favore della Comunità nazionale italiana in Slovenia e Croazia. Sono gli elementi che hanno caratterizzato la visita di ieri a Capodistria del senatore Alfredo Mantica, sottosegretario agli Esteri con delega per gli italiani nel mondo. Presso la sede della Comunità degli Italiani, “Santorio Santorio”, l’alto ospite è stato accolto dal presidente della Comunità autogestita della nazionalità costiera (CAN), Flavio Forlani, dall’on. Furio Radin, presidente di Unione Italiana, da Maurizio Tremul, presidente della Giunta esecutiva di UI e da altri esponenti della CNI nel Capodistriano. Della delegazione italiana faceva parte l’ambasciatore a Lubiana, Alessandro Pietromarchi, il suo predecessore, l’ambasciatore Daniele Verga ed il nuovo console generale d’Italia a Capodistria, dottoressa Marina Simeoni, al suo primo impegno ufficiale dopo la recente nomina. Per il senatore Mantica l’incontro è stato molto positivo. È servito a fare un quadro sulla posizione della CNI. Ha avuto, però, anche un valore politico rilevante, poiché avvenuto poco prima dell’incontro interministeriale italo-sloveno del 9 settembre a Lubiana. Proprio nei giorni scorsi è stato stabilito che al tavolo di questi colloqui saranno portati anche i problemi delle rispettive minoranze. “Queste questioni fanno parte della mia formazione politica e culturale. Li comprendo nello specifico pur non essendo originario di queste terre, ma conoscendone la storia, anche per i rapporti d’amicizia sviluppati con tanti esuli istriani e dalmati”, ha rilevato ancora Mantica. “Tenendo conto dei valori storici e simbolici della presenza italiana in Slovenia e Croazia, è mio desiderio risolvere i problemi concreti, ma anche puntare al superamento di quelli antichi, come quello degli esuli. Nella concretezza, nella presa d’atto della realtà si deve arrivare a ricostruire un rapporto unitario della comunità italiana in queste terre e pensare al futuro”, ha rilevato il sottosegretario agli Esteri. Dalle sue parole è emersa la forte volontà del governo italiano di sostenere, anche dal punto di vista finanziario, le necessità della CNI. Di rilievo sarà lo sviluppo di progetti che coinvolgano direttamente le regioni italiane più vicine ai confini sloveni, come il Friuli Venezia Giulia ed il Veneto. La cerchia delle collaborazioni va poi ampliata al resto dell’ex Jugoslavia, sfruttando, ad esempio, l’Iniziativa Adriatico-Ionica. Accanto a temi come le autostrade del mare, la logistica dei porti, la difesa dell’ambiente, il coordinamento tra le Protezioni civili, andrà aperto anche il capitolo della tutela del patrimonio culturale nell’area adriatica. Il senatore Matica ha rimarcato più volte la necessità di ricucire lo strappo tra esuli e rimasti, salvaguardando i simboli della presenza italiana fuori dai confini nazionali, come ad esempio i cimiteri. L’ospite è stato ringraziato per la sua visita e per le preziose informazioni di cui è stato latore, dal presidente della CAN costiera Flavio Forlani.

«Dialogo difficile con le autorità di Lubiana»

Dopo aver esposto in sintesi il quadro giuridico sloveno in materia di tutela delle minoranze, Forlani ha rilevato la scarsa applicazione pratica delle norme ed il difficile dialogo con le autorità di Lubiana per risolvere i problemi concreti. Ciò scoraggia soprattutto i giovani. Un esempio delle loro difficoltà è stato citato da Maria Pia Casagrande, presidente della Comunità degli italiani di Crevatini, che si è soffermata sul complesso riconoscimento dei titoli di studio conseguiti in Italia. Il vicepresidente della CAN, Silvano Sau, ha posto l’accento, invece, sulla necessità di ricostruire in regione un’identità italiana. In Slovenia deve essere compreso che non può essere disgiunta dalla storia dell’esodo. Tra le piccole iniziative in corso a livello locale per preservare i simboli della presenza italiana, Sau ha ricordato gli interventi del Comune di Isola, su insistenza della CAN, per tutelare la parte antica del cimitero cittadino. Il presidente di Unione Italiana, on. Furio Radin, ha definito l’incontro con Mantica molto concreto. Ha rimarcato l’importanza dei passi dedicati al passato, con il quale bisogna confrontarsi. Le interpretazioni degli italiani in Slovenia e Croazia collimano con quelle delle autorità di Roma e anche con quelle nel mondo degli esuli. Passando al presente, Radin ha posto l’accento sulla necessità di ripristinare i finanziamenti italiani a favore della CNI e di snellire le procedure burocratiche che ostacolano lo sfruttamento dei mezzi concessi. Ha ottenuto garanzie per il mantenimento del Comites Fiume, che rischiava la chiusura e che, invece, potrà sviluppare nuove collaborazioni.

«La CNI di Croazia e Slovenia un corpo unico»

Nel suo intervento Radin è tornato anche sull’importanza dell’unitarietà per il Gruppo nazionale italiano. “Gli italiani in Croazia e Slovenia devono essere corpo unico, pur rispettando tutte le autonomie e le specificità delle varie istituzioni nei due stati. Rilancio la proposta per un’unitarietà più consistente. Il problema dell’assimilazione ci preoccupa molto, soprattutto per i connazionali in Slovenia, interessati da un forte calo demografico”, ha dichiarato il presidente di UI. È sceso più nel dettaglio tecnico dei problemi minoritari il presidente della Giunta esecutiva UI, Maurizio Tremul. Ha rilevato l’importanza di rifinanziare la legge 19/91 e di snellire le pratiche per gli aiuti alla CNI già in corso. Ampia la sua parentesi dedicata alla Radiotelevisione di Capodistria. La mancata concessione, da parte del Governo sloveno, dei finanziamenti previsti e derivanti dalla nuova legge sul settore pubblico, rischia di colpire, soprattutto in TV, la realizzazione dei programmi in lingua italiana. Tremul ha ricordato gli sforzi per far ritornare quanto prima TV Capodistria sul satellite. Ha citato ancora la lacunosa applicazione del bilinguismo ed il rispetto dei diritti acquisiti per i connazionali residenti fuori dal territorio nazionalmente misto.
Nel pomeriggio il programma della visita in regione del senatore Alfredo Mantica, prevedeva ancora visite alle Comunità degli italiani di Isola e Pirano.

Gianni Katonar

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