Condanna senza sconti. Il furto della targa del monumento dedicato ai Martiri delle Foibe, a Marghera, ha suscitato sdegno. Ma per gli autori del gesto la situazione rischia di diventare rischiosa. Un sistema di videosorveglianza nell’ex Piazzale Tommaseo (ora Martiri delle Foibe) avrebbe ripreso le loro azioni e ora le immagini registrate, gestite dai vigili urbani, sarebbero già al vaglio della Digos per l’identificazione dei responsabili del furto. Un furto che ha tutto il sapore della provocazione politica.
Ieri alle 11, intanto, una delegazione del Pd della Municipalità di Marghera ha depositato un mazzo di fiori per sottolineare la solidarietà del partito all’associazione della Comunità Giuliano Dalmata presieduta da Alessandro Cuk . Erano presenti il segretario del Pd di Marghera, Antonio Cossidente, il vicepresidente della Municipalità Bruno Polesel, il delegato ai Lavori pubblici Valdino Marangon e la delegata all’urbanistica Donatella Marello. «Esprimiamo come Pd», ha detto Antonio Cossidente, «la massima e sentita solidarietà al presidente dell’Associazione veneziana giuliano-dalmata per lo sfregio alla memoria (il furto della targa). Il gesto squalifica in modo categorico chi lo ha compiuto e non scalfisce in alcun modo la piena solidarietà della comunità di Marghera alla comunità giuliano dalmata che ha subito l’orrore delle persecuzioni politiche. Ci auguriamo che chi ha compiuto questi atti venga assicurato alla giustizia».
Che si sia trattato di un atto di provocazione politica lo indica anche la data: il furto è stato compiuto nella notte fra il 20 aprile e il 21, a un anno esatto dall’inaugurazione del monumento. «Ma nell’ex piazzale Tommaseo», spiega il presidente della Municipalità Flavio Dal Corso, «sono state collocate da mesi alcune telecamere che avrebbero registrato da posizioni privilegiate tutti i movimenti nell’area. Le registrazioni delle videocamere che sono gestite dalla polizia municipale, sarebbero già al vaglio della Digos». Il delegato Valdino Marangon poi assicura che il furto della targa, oltre che «stupido e vigliacco», sarebbe anche vano: «Entro questa settimana al massimo in 10 giorni», assicura, «la targa sarà ricollocata».
Anche Simone Venturini, capogruppo Udc in Comune, accusa: «Il gesto riapre una ferita che sanguina da quasi sessant’anni e conferma l’ignoranza, la stupidità e la cattiveria di teppisti che trasudano ideologie di odio e rancore. Alvise Ferialdi, capogruppo Psi in Municipalità: «Non è una bravata, ma un gesto che ferisce persone ancora vive. La memoria va sempre e comunque rispettata». Anche sul sito internet della Nuova in poche ore sono diverse le prese di posizione, tutte di evidente condanna al gesto. E qualcuno se la prende con la giunta comunale “rea”, a suo avviso, di coprire i centri sociali.
(fonte “La Nuova Venezia” 24 aprile 2012)