La presenza del sottosegretario all’Ambiente, Roberto Menia, e di un funzionario del Ministero degli Esteri alla spedizione-bis organizzata dall’Unione degli Istriani alla Foiba di Golobivnica ha fatto storcere il naso a qualcuno. E ora quel qualcuno, nello specifico il consigliere regionale di Rifondazione comunista Igor Kocijancic, decide di prendere carta e penna e scrivere. Non a un destinatario qualunque, bensì al ministro degli Esteri, Franco Frattini: sulla sua scrivania alla Farnesina finirà infatti nelle prossime ore un’interpellanza aperta, firmata appunto da Kocijancic.
Nel dettaglio, relativamente al viaggio dello scorso 23 maggio a Corgnale, il consigliere regionale chiede in primis se Frattini «fosse al corrente della presenza di un esponente del Governo italiano e di un funzionario del Ministero degli Esteri all’iniziativa». Ma non solo, perché il documento continua con un altro quesito, mirato a sapere se il ministro ritenga che ad esponenti che «ricoprono incarichi di rappresentanza effettiva dello Stato italiano all’estero sia consentito partecipare a manifestazioni pubbliche a titolo personale o privato». E infine, se consideri opportuno che sempre i succitati rappresentanti del Governo «partecipino – a titolo personale o privato – ad iniziative settarie, promosse da soggetti che perseguono e praticano attivamente il conseguimento di obiettivi contrari allo spirito comunitario, a decisioni sancite da trattati internazionali ed alle politiche dell’Unione europea in materia di intangibilità dei confini nazionali così come sanciti dal Trattato di pace di Parigi». A proposito, nelle premesse del testo e «senza voler entrare nel merito dell’iniziativa specifica», Kocijancic scrive peraltro che «l’Unione degli Istriani contesta pubblicamente il Trattato di pace di Parigi e rivendica apertamente la necessità di rimettere in discussione i confini all’interno dell’Unione europea, essendo di fatto fortemente contraria all’attuale assetto comunitario».
Inoltre, Kocijancic collega le sue riflessioni e l’interpellanza al vertice che si svolgerà a Trieste tra un mese. Nel testo, sempre fra le premesse, si legge infatti: «Preso atto, con personale rammarico, che la città di Trieste a fine giugno ospiterà il prossimo G8 Esteri». (m.u.)