Chiesa parrocchiale di Sant’Elena della Croce a Castua, per il quattordicesimo anno consecutivo, è stata celebrata una messa in ricordo dei caduti italiani nel corso della Secondo guerra mondiale e, in particolare, dei dodici connazionali che finirono trucidati e sepolti in una fossa comune nel vicino bosco di Loza, il 4 maggio del 1945. Tra i caduti accertati, figurano il senatore del Regno d’Italia, Riccardo Gigante, il giornalista Nicola Mazzucco, il maresciallo della Guardia di Finanza, Vito Butti e, come appurato di recente, con molta probabilità, il vicebrigadiere dei Carabinieri, Alberto Diana. L’avvenimento, dal 1999 a questa parte, viene organizzato dalla Società di Studi Fiumani, in accordo con il parroco di Castua, don Franjo Jurčević.
Alla messa di sabato, erano presenti l’ambasciatore della Repubblica italiana a Zagabria, Emanuela d’Alessandro, il Console generale d’Italia a Fiume, Renato Cianfarani, nonché, a nome della Società di Studi Fiumani, Amleto Ballarini e consorte e Marino Michich. Il Libero Comune di Fiume in esilio, era rappresentato dal segretario generale, Mario Stalzer, dal sindaco Guido Brazzoduro e dal vicesindaco, Laura Calci. A rappresentare la Comunità degli Italiani di Fiume erano il presidente dell’Esecutivo, Roberto Palisca e il presidente della SAC “Fratellanza”, Denis Stefan, mentre la Comunità degli Italiani di Abbazia era rappresentata da Norma Srbulj. Presente, ancora, Edi Uratorio, di Bergamo, consigliere presso il Libero Comune di Fiume in esilio.
La funzione religiosa, come da tradizione, è stata celebrata da don Jurčević, im quale, nell’omelia, si è augurato che sui fatti dovuti all’odio, dopo tanti anni, sopravvalga l’amore e che sui quei tristi eventi sia fatta piena luce. Con l’auspicio che “le vittime innocenti vivano eternamente nel Regno del Signore”, ha rilevato che, purtroppo, “il più grande nemico dell’uomo è l’uomo stesso” e che, “oggi siamo qui per onorare la memoria dei fratelli italiani barbaramente uccisi”.
(fonte “la Voce del Popolo” 6 maggio 2013)