In memoria dell’istriano Giuseppe Tosi
a cura di Marino Micich
UN MAESTRO DI FRONTIERA
Giuseppe Tosi era nato e cresciuto a Pola il 4 agosto del 1890. Era giunto a Volosca, cittadina situata sulle rive del Quarnaro, con la qualifica di maestro elementare poco prima che scoppiasse la prima guerra mondiale (1914-1918). Tosi all’epoca, poco più che ventenne, era alto, magro e con una faccia da asceta. Non era facile operare in quel periodo nella scuola elementare di Volosca, dove viveva una minoranza italiana mal vista dalle autorità austriache e ancor più dai croati, che nel 1898 avevano preso possesso del municipio. Nel 1911 il governo austriaco, con l’ordinanza n. 59, modificò il nome di Volosca in Volosca-Abbazia e con l’istituzione del nuovo comune favorì la nascita di nuove associazioni e gruppi economici austro-croati che operavano con spirito anti-italiano. Nel 1911 la scuola elementare italiana di Volosca fu addirittura sfrattata dai suoi locali per essere ridotta in un grande stanzone pieno di muffa e umidità, situato in un edificio in Calle del Volto. Giuseppe Tosi, nonostante i disagi e le tristi condizioni della scuola, portò una nuova luce di speranza nei suoi allievi. Poco lontano da quell’edificio l’Austria aveva fatto costruire nuove scuole tedesche e croate con aule spaziose e strutture moderne, tuttavia i marinai e i pescatori della cittadina preferivano mandare i loro figli in quella scuola disagiata, dove un giovane maestro istriano insegnava la lingua di Dante e trasmetteva mazzinianamente gli ideali dell’amor di Patria. Invano alcuni politici croati tentarono di spegnere quella piccola fiamma, cercando più volte e con meri pretesti di allontanare il giovane maestro.
A Volosca, oltre alla scuola, la Lega Nazionale e il Club Ciclistico Voloscano completavano la rappresentanza degli italiani. Tra i maggiori esponenti vi erano Ettore Costantini, Ramiro Voncina, Alberto Raicich, Antonio Percich e altri ferventi patrioti. Il periodo difficile per gli italiani di Volosca-Abbazia terminò il 3 novembre 1918, quando il cacciatorpediniere della Regia marina italiana “Acerbi” attraccò al molo di Abbazia. Qualche mese dopo lo sbarco dei marinai e dei soldati italiani la piccola scuola di Volosca trovò locali più adeguati e i suoi alunni poterono finalmente eseguire lezioni di canto con le finestre aperte, perché non c’era più nulla da temere. Il 12 settembre 1919 ebbe inizio l’Impresa di Fiume e circa una settantina di voloscani corsero ad arruolarsi con i legionari di D’Annunzio: erano stati quasi tutti allievi della piccola scuola italiana di frontiera guidata da Tosi.
Dopo il periodo burrascoso del dopoguerra e l’annessione definitiva di Fiume all’Italia (1924), Giuseppe Tosi fu nominato Cavaliere del Regno e assunse la nuova funzione di direttore didattico del circolo scolastico di Volosca-Abbazia. L’avvento del fascismo aveva portato col tempo pesanti limitazioni nei confronti dell’etnia slava anche ad Abbazia, ma Tosi non volle mai mescolare il suo nome alla politica e preferì dedicare le sue energie ai giovani studenti e al miglioramento del servizio scolastico.
I GIORNI DEL MARTIRIO
Tosi temeva molto l’antagonismo tra slavi e italiani, acuitosi eccessivamente nei duri anni della guerra. Durante il secondo conflitto mondiale Giuseppe Tosi manifestò più volte all’amico Biagio Marin ( Una sera a Volosca in “Giornale dell’Istria” del 15/6/1952), il suo timore di un eventuale avvento della Jugoslavia in Venezia Giulia a guerra finita. Il triste presentimento si avverò nei primi giorni di maggio del 1945. I partigiani jugoslavi, ormai vittoriosi erano entrati dopo furiosi combattimenti a Fiume il 3 maggio 1945, ma avevano già preso possesso di Abbazia e degli altri centri della costa istro-quarnerina alla fine di aprile. La polizia segreta comunista jugoslava dell’OZNA iniziò a operare i primi arresti e in pochi giorni oltre cinquanta italiani di Abbazia e dintorni furono imprigionati e poi uccisi con efferata violenza. Tra questi figurava Giuseppe Tosi che seppe morire, come motli altri istriani, con estrema dignità e fierezza. Sulla sua morte esistono due verità: la prima, quella ufficiale comunicata alla famiglia dalle autorità jugoslave, diceva che Tosi aveva trovato la morte accidentalmente lavorando in un campo minato..; la seconda, pervenne da un suo compagno di prigionia che disse:” Il Cavalier Giuseppe Tosi fu accusato di snazionalizzare la popolazione slava. Era un uomo e un cittadino integerrimo, cristiano praticante, di idee mazziniane e rispettato in paese. Morì di percosse dopo esser stato torturato a sangue e …”. Il mio maestro delle elementari, Lodovico Zeriav di Matteria, allora in forza alla scuola di Abbazia ci raccontava che il corpo di Tosi venne gettato dai suoi aguzzini, assieme ad altri sventurati, in mare… A nulla valse, in quel tempo, la petizione per il suo rilascio firmata da una cinquantina di notabili cittadini di Abbazia, tra cui molti croati. L’inesorabile scorrere del tempo porta all’assottigliarsi delle file degli esuli; noi figli abbiamo il compito di ricordare la bellezza delle nostre terre di origine e rinnovare i legami con esse, ma abbiamo soprattutto il dovere di non dimenticare le sofferenze e le ingiustizie subite dalle nostre vittime che non possono più parlare. Tosi è una delle tante a cui è dovuto l’onore della memoria.
UN APPELLO
L’Istituto Comprensivo del Quartiere Giuliano Dalmata sia intitolato alla memoria di Tosi
Oggi a Roma, nel Quartiere Giuliano Dalmata, il nuovo Istituto Comprensivo che per via delle nuove disposizioni ministeriali ha inglobato le scuole primarie ex “Tosi” ed ex “Boltar”, è rimasto intitolato a ricordo del giornalista e storico “Indro Montanelli” nonostante le associazioni di esuli abbiano informato a suo tempo la dirigente della scuola e così ha fatto anche il Presidente del Vice presidente del Municipio di Roma XII Maurizio Cuoci. Noi pensiamo che il nuovo Istituto Comprensivo debba essere intitolato all’istriano Giuseppe Tosi sia perchè è l’unico istituto in Italia a ricordare le vittime italiane in Venezia Giulia e Dalmazia da parte jugoslava e sia perchè la scuola primaria “Giuseppe Tosi” si trova nel quartiere dei giuliano dalmati sin dal 1958.