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”Minoranza italiana poco tutelata” (Il Piccolo 02 ott)

Mentre è ancora fresca l’uscita di Luka Koper dalla corsa per lo Scalo Legnami con la spiegazione che il clima politico a Trieste non è ancora maturo per collaborazioni imprenditoriali italo-slovene, il nuovo ambasciatore italiano a Lubiana, Alessandro Pietromarchi, lamenta la mancata applicazione oltreconfine dei diritti della minoranza italiana. E lo fa in municipio al termine della visita fatta al sindaco Roberto Dipiazza. «La legge slovena per la tutela della minoranza è buona – ha commentato l’ambasciatore – il problema è che non viene applicata né per quanto riguarda il bilinguismo, né le scuole, né le associazioni».

Appena domenica un episodio opposto. Alla cerimonia per la ricollocazione di un monumento in strada di Fiume era apparso uno striscione che rivendicava il diritto al bilinguismo nelle indicazioni di toponomastica a Trieste e lo stesso Dipiazza aveva polemicamente abbandonato la manifestazione. «Com’è questa questione dello Scalo Legnami?» ha chiesto in apertura al sindaco l’ambasciatore, ma poi la porta del salotto azzurro si è chiusa e il colloquio, a differenza di quanto avvenuto in altre occasioni, si è svolto senza giornalisti.

L’opera di apertura del Comune e di Dipiazza in particolare verso la componente slovena e la Slovenia sta riprendendo comunque in grande stile. «Nelle prossime settimane – ha annunciato lo stesso Dipiazza – incontrerò il sindaco di Capodistria Boris Popovic e anche nuovamente il sindaco di Lubiana Zoran Jankovic che è un mio grande amico».

All’ambasciatore sono state illustrate le caratteristiche e le potenzialità di Trieste: i 700 mila metri quadrati del Porto Vecchio pronti a essere riconvertiti, i 7.500 scienziati che operano in città e il prestigio delle sue istituzioni scientifiche e accademiche. Una città, Trieste che sta tentando di tornare al suo antico fulgore. «Ricollocheremo in piazza Venezia – ha proseguito Dipiazza – il monumento a Massimiliano d’Asburgo che era stato rimosso negli anni Venti. È un fatto simbolico, ma anche economico, perché contiamo di incrementare il numero di turisti austriaci».

I rapporti tra italiani e sloveni sono stati comunque definiti da Dipiazza «molto buoni, tanto più dopo la recente caduta dei confini». Un altro dei punti d’attrito sono però i rigassificatori. «Ma è una decisione che spetta al Governo», ha detto il sindaco. Recentemente la Commissione europea ha rilevato che lo Stato italiano non ha ancora preso una decisione concreta sui due rigassificatori progettati a Trieste per cui non sussistono elementi che, in base proprio a quanto fatto rilevare dal ministro sloveno per l’ambiente Janez Podobnik, che possano essere qualificati come violazione della legislazione europea». (s.m.)

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