Domani il ministero dell’Economia dovrebbe firmare il decreto per lo stanziamento dei fondi alla minoranza slovena per il 2013. Una buona notizia che fa sperare, che almeno questa volta, i fondi arriveranno in tempo: l’ipotesi è che la Regione possa trasferire quanto stanziato alle organizzazione slovene già a primavera, una vera boccata d’ossigeno visti che la crisi ha colpito anche la comunità slovena. L’annuncio è stato dato dall’assessore regionale Elio De Anna ieri in occasione della riunione del Comitato istituzionale paritetico per i problemi della minoranza slovena.
Anche se non si conosce l’esatto importo che sarà versato nelle casse degli enti della minoranza così come prevede la legge nazionale, sembra che anche da parte del governo uscente ci siano stati dei segnali di apertura e di interesse per le attività che gli sloveni svolgono sul territorio regionale. Resta però in forse e, con molto probabilità, non arriverà invece la seconda tranche del finanziamento previsto per lo scorso anno. E questa per la comunità slovena è la cattiva notizia.
Fino al 2011 era la Regione a farsi carico di anticipare i fondi per consentire alle organizzazioni slovene di continuare con i loro progetti in attesa del trasferimento da parte dello Stato. Ma dalla scorso anno una prassi ormai consolidata è stata sospesa lasciando a bocca asciutta molti enti che hanno potuto ottenere una prima tranche, ridotta del 23%, solo a dicembre ovvero 3 milioni di euro, su un totale di 4 milioni e 4 mila, un milione in meno rispetto a quanto preventivato. Mancano ancora all’appello quindi poco più di un milione di euro che come accennato non saranno con molta probabilità versati. Durante la riunione del Comitato, che però non ha raggiunto il numero legale, si è discusso anche di come definire i criteri di ripartizione dei fondi previsti dall’articolo 8 della legge di tutela che garantisce alle minoranze il diritto di usare la lingua slovena nella pubblica amministrazione.
“L’approccio scelto – ha spiegato la presidente Jole Namor che verrà approvato nel prossimo incontro fissato per il 19 marzo – è quello di creare una lista di priorità in ordine decrescente fino ad esaurimento dei fondi”. Il riferimento va ad esempio agli sportelli linguistici, alla promozione delle tradizioni, le attività di intepretariato, la segnaletica, i siti web. Nel corso dell’incontro si è anche discusso della situazione delle scuole nelle valli del Torre e la possibilità di poter attivare gli insegnamento sia in lingua italiana che in quella slovena, questione che sarà verificata nel prossimo incontro dove sarà presente anche il direttore dell’Ufficio scolastico regionale Daniela Beltrame.
Ivana Gherbaz
“Il Piccolo” 3 marzo 2013
Roma, il Ministero dell’Economia e Finanze