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Missione italo-croata per relitto di 4 secoli (Il Piccolo 22 feb)

di Silvia Zanardi

TRIESTE Si sono immersi nell'arcipelago della Dalmazia meridionale per portare in superficie i tesori di un relitto di oltre 400 anni. Ciò che resta di una nave veneziana, armata con almeno otto cannoni, che naufragò nei pressi dello scoglio di San Paolo, sull'isola di Mlijet/Meleda, a diciotto chilometri da Korcula e trenta da Dubrovnik. Esplorando gli abissi a 42 metri di profondità, una missione congiunta italo-croata ha permesso di recuperare parte delle ceramiche che la nave trasportava, specialmente piatti e brocche turche di Iznik. Ma anche la campana di bordo in bronzo, che ha permesso di dare un'età a uno dei più preziosi relitti del Mediterraneo, un mercantile immediatamente successivo al 1567. Oggi, presso la sede di Palazzo Malcanton Marcorà della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università Ca' Foscari di Venezia, verrà reso pubblico l'accordo di cooperazione tra il dipartimento di Ca' Foscari e il Dipartimento per l'Archeologia subacquea dell'Istituto di Conservazione di Zagabria. L'incontro di studi italo-croato si intitola «Archeologia marittima in Croazia. Progetti e interventi di ricerca e tutela sui relitti medievali e moderni» ed è organizzato da Carlo Beltrame e Sauro Gelichi del Dipartimento di Studi Umanistici dell'ateneo veneziano. Verranno illustrati progetti e interventi di ricerca e tutela sui relitti medievali: oltre ai dettagli dello scavo svolto sul relitto veneziano, verranno presentate le attività del dipartimento croato su altri relitti medievali e moderni a cui seguiranno interventi sulle artiglierie genovesi e veneziane recuperate dai fondali croati. Queste ultime saranno oggetto di studio nel corso di un progetto finanziato dalla Regione Veneto che, nel corso del 2011, interesserà i cannoni conservati in Grecia. All'incontro verrà presentato anche lo scavo sul relitto dei primi del '700, rinvenuto di fronte alla bocca di porto di Malamocco nel corso dei lavori per le paratie mobili del Mose. Il relitto è stato identificato preliminarmente come il vascello veneziano Croce Rossa.

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