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Mladic, l’uomo da 10 milioni (Il Piccolo 29 ott)

BELGRADO Il governo serbo ha deciso di elevare da uno a 10 milioni di euro il compenso per chi fornirà informazioni utili alla cattura di Ratko Mladic, l'ex capo militare dei serbi di Bosnia ricercato per genocidio e crimini contro l'umanità dal Tribunale penale internazionale dell'Aja (Tpi).

Come riferisce l'agenzia Tanjug, è stato elevato al tempo stesso da 250mila a un milione di euro il compenso per informazioni utili all'arresto di Goran Hadzic, l'ex capo politico dei serbi di Croazia, anch'egli ricercato per genocidio e crimini di guerra. Mladic e Hadzic sono gli ultimi due criminali di guerra serbi richiesti a Belgrado dalla giustizia internazionale. Per il generale Mladic esiste anche una taglia di cinque milioni di dollari del Dipartimento di stato Usa.

Nelle ricerche di Ratko Mladic, chiamato il ”Napoleone dei Balcani” ai tempi della guerra, sono stati impegnati finora non meno di 10mila uomini scrive il quotidiano belgradese ”Blic”, comprendendo sia coloro che lavorano sul terreno sia il personale logistico di appoggio. L'arresto di Mladic – accusato in primo luogo per l'assedio di Sarajevo nella guerra di Bosnia-Erzegovina (1992-1995) e per il massacro di 8mila musulmani a Srebrenica nel luglio 1995 – e di Goran Hadzic, è stato posto mercoledì come condizione dall’Ue per ulteriori progressi della Serbia sulla strada verso dell’Unione. I ministri degli Esteri dei 27 hanno infatti accettato d’inoltrare all'esame della Commissione europea la domanda della Serbia di adesione all'Unione, ma hanno al contempo sottolineato la condizione della cattura. ”Il termine ultimo per l'arresto di Mladic è la fine del 2011” titolava ieri ”Blic”, con riferimento alla data probabile del parere della Commissione. D’altra parte il presidente serbo Boris Tadic ha detto ieri che
Belgrado è pronta ad avviare il dialogo con gli albanesi del Kosovo secessionista a Pristina e che i colloqui devono cominciare il più presto possibile. Tuttavia il vicepremier Hajredin Kuci ha fatto sapere ieri che le autorità kosovare preferiscono attendere le elezioni anticipate, il 13 febbraio.

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