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Monfalcone: la medaglia non c’entra con i partigiani (Il Piccolo 21 mag)

La medaglia d’argento al valor militare Monfalcone l’ha ottenuta per il suo sacrificio durante non solo il primo, ma anche il secondo conflitto mondiale. La motivazione ufficiale, però, non fa cenno al ruolo del movimento partigiano. È quanto sottolinea il consigliere comunale dell’Udc, Giorgio Pacor che, a fronte delle dichiarazioni del presidente provinciale dell’Anpi Paolo Padovan all’indomani della festa del 25 Aprile, chiede al sindaco Gianfranco Pizzolitto di pubblicare il testo integrale della motivazione della medaglia d’argento sul sito internet del Comune. Commentando l’”incidente” avvenuto nel campo di hockey su prato proprio il giorno della festa della Liberazione (dagli altoparlanti era stata suonata ”Giovinezza”), Padovan aveva sottolineato come l’autore del gesto non avesse capito di aver offeso «la sensibilità di una città come Monfalcone insignita della medaglia d’argento al valor militare per i sacrifici della sua gente durante la lotta partigiana».

«È bene segnalare che si tratta dell’opinione di Paolo Padovan – ribatte Pacor -, per nulla riscontrabile dalla lettura testuale della motivazione del riconoscimento tributato alla città che recita come ”Durante la guerra 1940-45 Monfalcone diede il proprio contributo di sangue e di rovine subendo sette bombardamenti che la mutilarono gravemente e falcidiarono numerosi suoi figli. Dall’armistizio del 1943 in poi, attraverso duri anni di lotta cruenta, seppe reagire, indomita, ai nemici d’Italia che, avvicendandosi nell’invasione e sopraffazione, tentarono con ogni mezzo, di arretrare all’Isonzo il confine patrio per strappare questo lembo di terra al territorio nazionale. Conseguì la sua seconda redenzione il 18 settembre 1947”». Insomma, rileva l’esponente dell’Udc, tutto meno si tratta che di un tributo al ruolo della Resistenza.

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