Il percorso avviato negli ultimi anni a Monfalcone per commemorare l'esodo degli istriani, fiumani e dalmati dopo la seconda guerra mondiale e i tragici eventi che segnarono il confine orientale in quegli anni culminerà martedì prossimo, «Giornata del ricordo», nell'intitolazione all'Istria della via realizzata nell'area dell'ex ospedale di via Rossini.
La giunta comunale aveva già deliberato formalmente negli scorsi mesi sulla questione e l'assessore alla Cultura, Paola Benes ha deciso di non rinviare l'appuntamento, nonostante non sia ancora pronta la targa che dovrà essere apposta sul cippo in pietra invece già collocato nel parco a fianco della via.
«I tempi sono maturi per una memoria condivisa e non lottizzata – sottolinea l'assessore alla Cultura – e si è deciso di intitolare ufficialmente all'Istria la strada che collega via Rossini a via Aquileia nella mattina di martedì, alle 11.30, con la partecipazione del parroco di largo Isonzo, don Bruno Sandrin, che impartirà la sua benedizione».
L'assessore Benes invita quindi a partecipare non solo gli amministratori, ma anche i cittadini e le associazioni degli italiani d'Istria.
La cerimonia comprende anche la deposizione di una corona d’alloro al cippo in pietra, per ora appunto ancora privo di una dedica specifica, «in ricordo degli esuli dell'Istria, di Fiume e della dalmazia e delle vittime delle foibe».
«L'amministrazione comunale,lquindi, vuole sottolineare come i tempi siano maturi per una riflessione condivisa su quegli eventi», aggiunge Paola Benes.
Quest'anno l'ente locale non sosterrà un evento culturale espressamente legato al «Giorno del ricordo», ma ha deciso che il concerto che sarà eseguito proprio martedì sera nel teatro Comunale, inserito però nel cartellone della stagione musicale, sarà dedicato «alle vittime delle foibe e della pulizia etnica alla quale sono stati sottoposti gli italiani nell'Istria, a Fiume e nella Dalmazia», come afferma ancora l'assessore alla Cultura.
«Credo che poi l'apposizione della targa sul cippo di via dell'Istria – conclude Paola Benes – ci darà l'occasione per ulteriori iniziative di riflessione e di confronto».