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Monti a Jansa: sui rigassificatori si discuta (Il Piccolo 13 giu)

«Stiamo riesaminando il tema del rigassificatore alla luce dell’importanza data dalla Slovenia alla questione, anche dal punto di vista dell’impatto ambientale. La materia è di attinenza dei ministeri dell’Ambiente e dello Sviluppo, oltre che della Regione Friuli Venezia Giulia, e certamente i ministri competenti avranno occasione di discuterne durante il prossimo incontro bilaterale». Così il Presidente del Consiglio Mario Monti ha risposto ad una domanda sul tema del rigassificatore di Trieste al termine della conferenza stampa seguita all’incontro che si è svolto ieri a Roma con il primo ministro della Repubblica della Slovenia, Janez Janša. Il quale, peraltro, ha ribadito il suo no al progetto.

 

Quanto all’altro tema caldo sul tappeto, la realizzazione della linea transfontaliera tra Trieste e Divaccia con la seconda linea tra Capodistria e Divaccia, Janša ha spiegato di essere a favore dell’opera, che «ha un interesse strategico per la Slovenia, ma anche per Trieste». E che il suo governo sta adottando una serie di provvedimenti per accelerare la creazione dell’infrastruttura, eliminando gli ostacoli preesistenti e velocizzando pure la realizzazione della seconda linea nel punto in cui si congiungerà con il collegamento ferroviario transfrontaliero. Del resto, lo stesso Monti ha sottolineato che uno degli asset nelle relazioni economiche fra Italia e Slovenia è proprio quello che riguarda gli investimenti infrastrutturali. Rispondendo così indirettamente alla lettera inviata dal deputato triestino Ettore Rosato, che in vista del meeting chiedeva una particolare attenzione al nodo del rafforzamento delle infrastrutture ferroviarie fra i due Paesi.

 

La visita di Janša a Palazzo Chigi è caduta nel ventennale dei rapporti diplomatici bilaterali, in un clima amichevole e di rafforzamento della collaborazione economica. L’Italia è infatti il secondo partner commerciale della Slovenia con un interscambio che si assesta a 6 miliardi e mezzo di euro e una crescita dell’export italiano di 4 miliardi e mezzo, sostanzialmente un più 10% nel 2011 rispetto all’anno precedente. Dati certamente positivi, ai quali si aggiunge una sintonia nell’azione politica all’interno della Unione Europea. «Tra Italia e Slovenia – ha detto Monti – vi è totale condivisione sull’importanza strategica di continuare a sostenere l’allargamento della Ue ai Paesi dell’area balcanica».

 

Mentre Janša si è congratulato con il nostro Presidente del Consiglio «per le tempestive misure adottate per stabilizzare le finanze pubbliche italiane». Si è parlato molto di Europa, anche in vista del Consiglio del 28 che avrà come temi principali la stabilità finanziaria e la crescita economica. Secondo Monti si sono trovate importanti convergenze e visioni comuni. La Slovenia sostiene l’agenda per lo sviluppo e la crescita: «Siamo d’accordo – afferma il premier sloveno – che venga dedicata particolare attenzione alla crescita e all’occupazione. Siamo a favore dei project bond, della tassa sulle transazioni finanziarie e su una serie di misure che rafforzino l’integrazione e la creazione di nuovi strumenti per aiutare i Paesi membri della Ue ad uscire dalla crisi». La stessa Slovenia, ha spiegato Janša si sta concetrando sulla crescita e per migliorare il suo contesto economico ed imprenditoriale.

 

Ma, pur avendo ridotto notevolmente una serie di voci di bilancio, ha deciso di lasciare inalterati i finanziamenti destinati alla comunità italiana. La presenza delle comunità slovena in Italia e di quella italiana in Slovenia, ha infatti spiegato, «rappresenta un fattore di distensione che facilita la soluzione delle divergenze che Italia e Slovenia si trascinano dal passato».

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