ANVGD_cover-post-no-img

Montona: italiano tramandato senza asili né scuole (Voce del Popolo 27 nov)

MONTONA – Abbiamo incontrato Enrico Pissach, presidente della Comunità degli Italiani di Montona, e grande appassionato tartufaro, che ormai da 20 anni ricopre questo incarico. Nella sede che si trova a 377 metri sopra il livello del mare, quella più in alto di tutte a detta del suo presidente, l’italianità montonese si maniene viva. In tutti questi decenni, dal dopoguerra agli anni Novanta, quando le attività della CI erano state bloccate, l’italiano è rimasto la lingua parlata dalla gente del posto. In quegli anni la mancanza di scuole e asili italiani ha costretto i connazionali a profondere sforzi aggiuntivi per conservare la tradizione e la lingua italiane. I montonesi ci sono riusciti e il presidente della CI ha ricordato che in tutti questi anni la gente del posto per strada ha parlato sempre in italiano. Dopo gli anni Novanta, con la ripresa delle attività del sodalizio, sono numerose le iniziative promosse proprio dalla CI locale, tra tra cui il ripristino dei nomi delle vie di Montona com’erano prima del 1945, l’introduzione dei toponimi bilingui. Oggigiorno il problema maggiore rimangono i giovani, che per le opportunità di lavoro offerte dai centri più grandi lasciano Montona…

Spazio allo sport e alla cultura

Quanti soci conta la CI di Montona e quali sono le vostre attività principali?

Sono 401 i soci che risultano dagli elenchi elettorali distribuiti tra il Comune di Montona e quello di Caroiba. In campo sportivo siamo molto attivi. Abbiamo la sezione della pallavolo femminile. Si tratta di un’iniziativa che abbiamo attivato in comune con la Comunità di Levade-Gradigne. Il gruppo è formato da circa 13 ragazze.

Quali sono gli spazi che usate per l’attività sportiva?

Abbiamo un accordo con la scuola elementare di Montona che ci concede l’uso dalla palestra.

Oltre allo sport quali sono le vostre altre attività?

Sono quelle tradizionali come gli scacchi, le bocce, e la briscola e tressette. Per i giovani abbiamo i minicantanti, la filodrammatica. Per queste attività usiamo gli spazi della scuola elementere.

Come mai non usate gli spazi della sede della Comunità?

Per problemi di trasporto: è difficile arrivare fino alla nostra sede quassù, soprattutto per i bambini piccoli…

Studio facoltativo della lingua

E i corsi di italiano?

Qui non abbiamo scuole né asili in lingua italiana. La CI organizza corsi di italiano per i bambini che frequentano l’asilo di Montona. Si tratta di un programma di 60 ore d’italiano annuali. Nella scuola elementere esiste la possibilità di studiare l’italiano quale materia facoltativa: praticamente tutti i ragazzi colgono questa opportunità. Il problema è che lo studio dell’italiano riguarda gli alunni dalla quarta classe all’ottava, con un “buco” nello studio della lingua dalla prima classe elementare alla quarta…

Come pensate di risolvere il problema?

Questa mancanza di continuità nello studio dell’italiano a scuola non va bene per i ragazzi che sono veramente interessati a studiare la lingua. Qui tutti parlano l’italiano e i genitori sono contenti che i loro ragazzi imparino questa lingua. Ma un “buco” nello studio dell’italiano dalla prima alla quarta classe non va assolutamante bene… Per risolvere questo problema ci siamo rivolti sia al presidente della Giunta dell’UI, Maurizio Tremul, che al presidente dell’Unione Italiana, Furio Radin, e speriamo che ci possano aiutare a risolvere la questione al più presto.

Organizzate anche dei corsi di italiano per adulti?

Qui tutta la gente capisce e parla l’italiano e quindi non c’è interesse. Siamo piuttosto orientati ai corsi per i bambini e i ragazzi delle scuole.

Avete mai pensato all’apertura di un asilo in lingua italiana?

Il Comune di Montona ha circa 900 abitanti e tanti giovani se ne vanno altrove per cercare maggiori opportunità di lavoro. La natalità da queste parti pertanto è bassa. Quest’anno abbiamo iscritto solamente tre bambini nella prima classe della scuola elementare ed è facile capire che sono troppo pochi per poter pensare di avere un asilo italiano. Il problema rappresentato dai pochi abitanti è molto sentito e si riflette anche sulle attività della nostra CI. Anche se devo dire che in questi anni abbiamo fatto tanto. Pur non avendo scuole né asili italiani, la conoscenza della lingua l’abbiamo tramandata di generazione in generazione.

Introdotti i toponimi bilingui

Esiste il bilinguismo nel Comune di Montona?

Sì. Grazie anche al nostro impegno abbiamo ripristinato i nomi delle vie com’erano prima del 1945, poi abbiamo introdotto i toponimi bilingui.

Qual è il vostro rapporto con il Comune di Montona e quali sono i finanziamenti che ottenete dalle autorità locali?

I rapporti sono ottimi. Siamo riusciti ad ottenere questa bellissima sede che si trova nel Palazzo comunale della città. L’edificio, che era disastrato, ci è stato concesso dal Comune a condizione di fare noi i lavori di ristrutturazione. La nostra sede ha una superficie di 108 metri quadri: il salone grande è adibito a mostre e manifestazioni, presentazioni di libri e a tutte le altre attività. Disponiamo pure di un ufficio e di un’ulteriore stanza e ovviamente dei servizi. Siamo anche la sede situata “a quota più alta”, ci troviamo a 377 metri sopra il livello del mare. I mezzi concessi dal Comune non sono tanti, la maggior parte dei finanziamenti ci arriva dal’UI.

Avete in programma altri lavori di ristrutturazione all’interno della sede?

Il lavori all’interno e i miglioramenti continuano sempre. Abbiamo recentemente acquistato degli altoparlanti che sono fondamentali per le conferenze e i concerti e anche le finestre sono nuove. Si tratta dell’ultimo lavoro all’interno della struttura che abbiamo fatto.

I mezzi a disposizione vi bastano per svolgere le attività?

I mezzi sono sufficienti. Ma ci impegniamo sempre per presentare progetti e cercare di ottenere finanziamenti dal Fondo di promozione.

Chi è preposto a presentare le domande?

Lo facciamo io e una persona che si occupa della contabilità e in entrambi i casi si tratta di volontariato perché per farlo non siamo pagati.

Avete anche delle pubblicazioni?

Sì, abbiamo pubblicato una monografia di Andrea Antico, compositore medievale di Montona e ora abbiamo in programma un’altra monografia relativa alla grammatica montonese. Il manoscritto che vogliamo pubblicare era stato salvato da un nostro connazionale negli anni quando tutte le opere e i libri in italiano venivano bruciati. Questo signore ora abita a Torino e ha superato ormai gli ottant’anni. Noi vorremmo recuperare e pubblicare questo manoscritto, che è una tesi di laurea sulla grammatica montonese e che a noi sembra molto interessante. Di questo abbiamo parlato anche con il Centro di ricerche storiche di Rovigno, con il quale siamo in ottimi rapporti.

Sciogliere i nodi amministrativi

Quali sono i vostri rapporti con le altre Comunità?

I rapporti con le altre Comunità, soprattutto quelle dell’Istria, sono ottimi. Io conosco di persona tuti i presidenti perché sono qui ormai da vent’anni. Io faccio da sempre volontariato per la CI e credo che non sia giusto perché in questo lavoro, come vede, uno dà tanto del proprio tempo. La questione sulla necessità che i presidenti delle CI vengano pagati per il loro lavoro è stata dibattuta tante volte, ma credo che questo non si risolverà così presto. I migliori rapporti li abbiamo con la CI di Verteneglio che ci ha aiutato tanto in questi anni. Devo dire però che in genere i rapporti con le varie Comunità funzionavano bene fino al 1998. Dopo quella data i responsabili dei rapporti con le CI della Giunta esecutiva non hanno favorito questa collaborazione, per cui i rapporti non hanno più funzionato a dovere. Ora vedremo, dopo queste ultime elezioni, come andanno le cose. Ma secondo me è importante consultare le presidenze delle varie Comunità.

Qual è la vostra struttura interna, avete dei giovani nei vostri organismi?

La nostra vicepresidente è giovane, parla perfettamente l’italiano anche perchè ha studiato in Italia e abita qui a Montona. Spero che sia lei un giorno a rimpiazzarmi. La nostra Assemblea è formata da 11 persone, tra cui tanti giovani. Per le future nuove attività i giovani sono importanti e in questo hanno il mio sostegno.

Quali sono attualmente le problematiche che affrontate come Comunità?

Il problema maggiore è di natura amministrativa e non parlo dell’amministrazione interna della nostra Comunità. Parlo della necessità di istituire un ufficio che si occupi dei rapporti tra tutte le Comunità e l’UI. Tutti i presidenti delle CI devono svolgere il lavoro amministrativo di presentazione delle attività e dei progetti a titolo gratuito e questo non è giusto. Consideri che noi dobbiamo tradurre documenti e tutto questo costa. Tenga presente che noi qui non abbiamo fatto le scuole italiane perché non c’erano e quindi lo sforzo è ancora maggiore. Abbiamo proposto, proprio nell’ultimo incontro tra i presidenti di tutte le CI a Pisino, di creare un ufficio apposito che si occupi di questi problemi, che funga da collegamento tra le CI e l’UI. Da noi la contabilità è eseguita da un membro che lo fa a titolo gratuito e questo non va bene. Le Comunità hanno bisogno di un ufficio con un esperto, un ingegnere edile o una figura professionale simile, che sia competente e che possa esaminare le domande che pervengono dalle CI. Non è possibile che un presidente che non viene neanche pagato sia costretto ad andare in giro per gli uffici a titolo gratuito.

Per finire…

Continueremo sempre a dare il massimo per la nostra Comunità e per mantenere viva l’italianità, abbiamo tanti progetti futuri…

Tamara Tomić

0 Condivisioni

Scopri i nostri Podcast

Scopri le storie dei grandi campioni Giuliano Dalmati e le relazioni politico-culturali tra l’Italia e gli Stati rivieraschi dell’Adriatico attraverso i nostri podcast.