Era la nipote del maresciallo dei pompieri di Pola, Arnaldo Harzarich, che esumò centinaia di corpi di italiani dalle foibe istriane, incluso quello di Norma Cossetto, stuprata dai titini. Sara Harzarich, nata a Pola nel 1931, abitava vicino all’Arena. Dopo l’esodo si era stabilita a Pagnacco, in provincia di Udine. È deceduta il 30 ottobre 2022 all’Ospedale di Udine. Era molto vicina alla dirigenza del Comitato Provinciale dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia (ANVGD), partecipando in prima persona alle iniziative per il Giorno del Ricordo, soprattutto nelle scuole e all’Università della Terza Età di Udine.
A Pagnacco si fece promotrice di varie occasioni per ricordare le vittime delle foibe. Nel 2001 ci fu l’intitolazione di una piazza ai “Martiri delle Foibe”. Poi fu fatto erigere un monumento nella stessa area, vicino alle scuole, con una scultura in ferro di Renato Picilli, inaugurata il 26 agosto 2012, in collaborazione con il Comune della collina friulana. Il telaio della scultura, a forma di imbuto rovesciato – come ha detto Monica Lavarone, critico d’arte, il giorno dell’inaugurazione – ricorda l’abisso naturale della foiba del Carso, con corde, mani rivolte verso l’alto e filo spinato, con il quale venivano legati i prigionieri, prima di gettarli, dopo un colpo alla nuca, nell’inghiottitoio.
Il Monumento ai Martiri delle Foibe di Pagnacco ha tre targhe di ricordo. La prima di esse, posta sulla parte anteriore recita: “Ai nostri fratelli giuliani, istriani, fiumani e dalmati morti nelle foibe nel mare per testimoniare l’italianità delle loro terre – il Comune di Pagnacco – Agosto 2012”. Quella posizionata sul lato dice: “Agli eroici Vigili del Fuoco del 41° Corpo di Pola: maresciallo Arnaldo Harzarich capo squadra ed ai suoi valorosi commilitoni per la loro preziosa opera di recupero, a rischio della vita, delle vittime delle foibe per una loro cristiana sepoltura – la nipote Sara Harzarich Pesle – Agosto 2012”. La terza targa dedicatoria, posta sul retro, accenna alla famiglia Costantino Tonutti, che ha donato il masso su cui si erge la scultura in ferro.
Sara Harzarich quando era venuta via da Pola? “Io, con la mia famiglia, siamo fuggiti nel 1947, col piroscafo ‘Pola’ che ci portò a Trieste – disse in un’intervista – Siamo passati per il Campo Profughi del Silos, poi mio padre trovò lavoro alla cartiera Dolinar di Basaldella di Campoformido, così ci siamo trasferiti in provincia di Udine. Negli anni cinquanta abbiamo abitato nelle casette del Villaggio Giuliano di Udine in via Casarsa”.
Su di Arnaldo Harzarich, nato a Pola il 3 maggio 1903 e deceduto a Merano il 22 aprile 1973, i titini e l’OZNA, il servizio segreto jugoslavo, dal mese di settembre del 1944, misero addirittura una taglia di 50 mila lire, pur di catturarlo e farlo fuori, senza riuscire nel losco intento.
Ecco un altro racconto di Sara Harzarich: “Era febbraio del 1946 e chi era di sentimenti italiani mostrava con orgoglio un nastrino tricolore, ce lo avevo anch’io sulla giacca. Passando vicino al porto certi ragazzi di Pola filo-titini mi rincorsero con l’intenzione di gettarmi in mare, per dispetto, col rischio di morire annegata per l’acqua gelida. Facevano così contro chi mostrava le insegne dell’Italia. C’erano tensioni continue con gli italiani simpatizzanti comunisti”. Qual è la cosa più triste dell’esodo che ricordava la signora Harzarich? “Dopo l’esodo, ho patito tanto la fame – rispose – da mastegar il lenziol la sera”.
Nel 2021, durante il Giorno del ricordo, ha desiderato donare alla biblioteca del Comune di Pagnacco vari libri sul tema all’esodo giuliano dalmata e riguardo il dramma delle foibe. Sara Harzarich era sposata con Vittorio Pesle, esule di Pisino, mancato nel 2019. Lascia la figlia Orietta e il nipote Marco. I funerali saranno celebrati giovedì 3 novembre 2022 alle ore 15 nella Chiesa parrocchiale di Pagnacco.
Cenni bibliografici
– “Pagnacco: inaugurato il monumento ai Martiri delle Foibe”, «L’Arena di Pola», n. 8, 28 agosto 2012.
Note – Progetto e attività di ricerca di: Elio Varutti, Coordinatore del gruppo di lavoro storico-scientifico dell’ANVGD di Udine. Networking di Girolamo Jacobson e E. Varutti. Lettore: Bruno Bonetti. Fotografie dall’archivio dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia Dalmazia (ANVGD), Comitato Provinciale di Udine, che ha la sua in via Aquileia, 29 – primo piano, c/o ACLI. 33100 Udine. – orario: da lunedì a venerdì ore 9,30-12,30. Presidente dell’ANVGD di Udine è Bruna Zuccolin. Vicepresidente: Bruno Bonetti. Segretaria: Barbara Rossi. Sito web: http://anvgdud.it/
Fonte: ANVGD Udine – 01/11/2022