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Museo istriano: si parte con l’allestimento (Il Piccolo 05 feb)

Il Museo della civiltà istriana, fiumana e dalmata si prepara ad aprire le porte al pubblico: ultimati i lavori di restauro, il palazzo di via Torino 8 è stato presentato ieri alla stampa dall’assessore comunale alla cultura Massimo Greco, dal presidente dell’Irci Silvio Delbello e dall’architetto Giorgio Berni. «Venerdì il museo sarà inaugurato dal sindaco – dice Delbello – e da quel momento in poi l’iniziativa passerà al Comune, che dovrà curare l’allestimento permanente».

All’assessorato alla cultura spetterà dunque il compito di riempire le vaste sale con una mostra che illustri la storia secolare degli italiani dell’Adriatico orientale: «La realizzeremo assieme all’Irci tramite una commissione comune», spiega Greco: «Il principio guida sarà quello dell’accuratezza storica. Non dovrà essere una semplice raccolta di oggetti ma un percorso che guidi il visitatore attraverso le vicende complesse di quelle comunità, dalle origini fino al passato recente. L’edificio ormai è pronto, contiamo di aprire il museo al pubblico in tempi relativamente brevi».

Parte della mostra sarà dedicata a un’esposizione etnografica costituita dalle masserizie degli esuli e da altri reperti recuperati nel corso degli anni dall’Irci. Il museo presenta soluzioni architettoniche originali, come una grande sala a doppia altezza e la cosiddetta ”foiba”, un’installazione che attraversa verticalmente i cinque piani dell’edificio rievocando le cavità carsiche: «Non vuole essere soltanto un monito di avvenimenti tristi – spiega l’architetto Berni – ma anche un simbolo di speranza che dalle profondità più buie si innalza verso la luce».

Nel corso del lungo recupero dell’edificio è emersa più di una sorpresa: «Abbiamo trovato documenti di avvocati del XIX secolo – racconta Berni – ed è addirittura spuntato un piccolo appartamento che doveva fungere da nascondiglio durante l’ultima guerra».

Lo stabile ospiterà al suo interno anche la sede dell'Irci con gli uffici, la direzione, la biblioteca, la sala convegni e una sala multimediale. Il museo è stato realizzato con il contributo del Governo, della Regione, della Provincia, della Fondazione CRTrieste e della Federazione delle Associazioni degli esuli istriani, fiumani e dalmati.

Giovanni Tomasin

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