Nei giorni scorsi c'e' stato uno scambio di lettere chiarificatrici fra il presidente sloveno Janek Drnovsek e il presidente italiano Giorgio Napolitano a proposito delle affermazioni di quest'ultimo sulla vicenda delle foibe, in occasione della Giornata del Ricordo.
Qualche giorno fa, Drnovsek ha inviato a Napolitano una lettera privata che, si tiene a sottolineare, non era di protesta, ma una richiesta di chiarimento su alcuni punti, nello spirito e nello stile dei rapporti fra i Paesi membri dell'Unione Europea, e Napolitano ha risposto nella stessa forma e con lo stesso tono, fornendo chiarimenti che, a quanto e' dato sapere, sarebbero valsi a rassicurare Lubiana.
Data la forma privata dello scambio epistolare, non e' stato reso noto il contenuto delle missive. Le fonti italiane si limitano a dire che il presidente sloveno ha indicato alcuni punti su cui riflettere, da chiarire attraverso il dialogo e il confronto. In particolare Drnovsek avrebbe chiesto di chiarire in modo definitivo se l'Italia pensa di mettere in discussione il Trattato di Parigi.
Il Quirinale avrebbe rinviato a chiarimenti formali e inequivoci gia' dati dal ministero degli Esteri: l'Italia non intende ridiscutere ne' il Trattato di Parigi ne' quello di Osimo. Sono stati inoltre forniti altri elementi, in analogia con quelli dati a Zagabria, e che hanno permesso di chiudere in modo definitivo e con reciproca soddisfazione il caso italo-croato. Elementi che richiamano il fermo giudizio formulato mercoledi' scorso dalla Commissione Europea, che ha giudicato inappropriate le critiche di Stipe Mesic a Napolitano.
Il prossimo passo sulla via del chiarimento sara' la visita che il presidente sloveno dovrebbe effettuare a Roma, secondo quanto si e' appreso, il 27 febbraio.
Un' altra occasione sara' offerta da un appuntamento a medio termine fissato da tempo, al quale sono invitati Napolitano, Drnovsek e anche Mesic: il Vertice annuale dei capi di Stato del Centro Europa, che quest'anno si svolgera' a Riga, subito dopo Pasqua.