di SILVIO MARANZANA
TRIESTE I porti del Nord Adriatico stringono più forte i fili della collaborazione per combattere la crisi e riprendere una tendenza di mercato che sta premiando Trieste-Capodistria nel comparto dei container e Venezia in quello delle crociere. Dopo la presentazione due mesi fa nella sede di Luka Koper del primo hub portuale transnazionale formato oltre che da Trieste, da Venezia, Ravenna e Capodistria, con il sostegno solo esterno di Fiume poiché la Croazia non è ancora entrata nell’Unione europea, il secondo pesante mattone dell’alleanza sarà posto venerdì nel corso di un seminario che si terrà a partire dalle 10 al Venezia terminal passeggeri e che culminerà nella firma di un Memorandum d’intesa.
«È la prosecuzione di una politica adriatica di collaborazione – ha dichiarato il presidente dell’Autorità portuale, Claudio Boniciolli – che Trieste ha già avviato da un paio d’anni con la firma di un accordo con il porto di Fiume e con un altro patto bilaterale che verrà stretto con Capodistria e che coinvolgerà anche i due Comuni con i rispettivi sindaci». E proprio Boniciolli venerdì sarà chiamato a presiedere la prima tavola rotonda dedicata al gate multiportuale dell’Adriatico settentrionale nell’ambito della strategia europea di trasporto marittimo. Risulta importante la partecipazione anche di Franceso Nerli presidente di Assoporti, l’associazione che riunisce le Autorità portuali e le Camere di commercio, e di Ercole Incalza, responsabile della segreteria tecnica del Ministero delle Infrastrutture e trasporti, oltre che di Igor Jacomin segretario di Stato del ministero sloveno dei Trasporti.
C’è infatti un’attenzione crescente a livello non solo nazionale, ma anche internazionale nei confronti dei porti del Nord Adriatico ed è ravvisabile anche nei più recenti dati sugli andamenti del traffico che registrano, pur sotto i colpi della crisi, una crescita del Mediterraneo nei confronti, dei pur ancora inarrivabili porti del Nord e un maggior peso dell’Adriatico nei confronti del Tirreno. Molti armatori e operatori internazionali si stanno rendendo conto di come la via più rapida per raggiungere il Centro e l’Est Europa sia appunto rappresentata dall’hub dell’Adriatico settentrionale.
Gli accordi tra gli scali prevedono in particolare sviluppi di strategie comuni sugli assi portuali e ferroviari, azioni comuni di marketing per pubblicizzare l’hub nel suo complesso, la creazione di un unico sistema informatico. Il presidente dell’Autorità portuale di Venezia, Paolo Costa, che venerdì farà l’introduzione al seminario, ha usato il paragone della tonnara. «Dobbiamo portare più tonni, cioè più navi possibile qua in mezzo, in Alto Adriatico – ha detto – poi chi è più bravo ne porterà a casa di più». Coalizzarsi è l’unico mezzo per tentare di affrontare la concorrenza dei porti del Nord, non vi sarà però alcuna spartizione concordata di flussi di merci o passeggeri poiché i porti sono comunque in naturale concorrenza tra di loro.
A Venezia la prima relazione sarà tenuta da Luis Valente de Oliveira, coordinatore europeo delle autostrade del mare. Dopo quella moderata da Boniciolli, si terranno altre due tavole rotonde sul corridoio Adriatico-Baltico e sulle opportunità offerte agli operatori marittimi dall’hub Alto-Adriatico e che saranno presiedute rispettivamente da Robert Casar presidente di Luka Koper e da Giuseppe Parrello, presidente dell’Autorità portuale di Ravenna.