Definirlo un portolano nel senso tradizionale del termine, è un tantino riduttivo. Certo gli ingredienti base del classico manuale con la descrizione di coste, porti, approdi, segnalazioni luminose e profondità dei fondali, in altre parole ciò che è necessario sapere per non mettersi nei pasticci navigando, ci sono naturalmente tutti. Ma il valore aggiunto di Navigare in Alto Adriatico. Golfo di Trieste (Edizioni MareDiCarta) di Niki Orciuolo e Andrea Cappai, è in verità quello di essere un piccolo “portolano del cuore”, che racconta l’affascinante storia di ogni singola baia, bitta, molo, paesino, faro e scoglio del golfo di Trieste.
Partendo dal versante occidentale, con la laguna di Grado, Primero e Punta Sdobba, passando per Sistiana, Duino, Costa dei Barbari e Grignano e poi, oltrepassata la città, risalendo verso Muggia, per raggiungere le località della costa slovena e istriana. Tra cui Portorose, Ancarano, Pirano, Punta Salvore e Umago. Il manuale trilingue, italiano, sloveno e tedesco per la navigazione costiera e portuale, è insomma più una guida cultural-turistica che una compilation tecnica di luoghi e servizi ad uso dei diportisti. A presentarla a due voci gli autori stessi questa sera alle 19.30 all’Antica Diga, alla serata-aperitivo in musica “Vele Storiche&Fish’n’Chic”.
E a proposito di chic, al rendez-vous marinaro, ormeggiate in bella vista all’inglese, ossia una dietro l’altra, anche barche a vela d’epoca, la quintessenza dell’eleganza senza tempo dell’andar per mare. Vele storiche ospiti d’onore dell’appuntamento con le tradizioni marinaresche, una kermesse che Pietro Martini e Luca Antonini, gli organizzatori dei venerdì sull’isola vista golfo, pensano di inserire regolarmente in calendario. «Mi piace pensare a questo libro come a una sorta di scrigno pieno di curiosità e notizie, ma anche di informazioni pratiche per gli amanti di quest’angolo di Mediterraneo», spiega Orciuolo, giornalista di turismo nautico e velista, che conosce a menadito il golfo e la costa.
Tra le curiosità, le ultime tonnare dell’allora villaggio di pescatori Santa Croce, testimoniate dalle tre casupole in pietra vicino al mare, dove erano fatti essiccare i tranci di tonno prima di essere trasportati al paese. Trentadue capitoli dedicati a località costiere, isole, lagune, canali e porticcioli, più un decalogo con consigli pratici e informazioni “salva marinai”, accompagnati da oltre 100 immagini, quattro mappe sintetiche, e dai disegni a matita di Bruno Catalan.
Patrizia Piccione
“Il Piccolo” 24 agosto 2012