POLA Secondo il presidente della Regione Ivan Jakovcic anche per l'Istria il 2010 è stato un anno di crisi, non tanto per debolezze proprie quanto per i riflessi dello tsunami che ha investito la Croazia. Da noi il turismo, l'economia e le attività produttive in generale si sono mantenute a galla, ha detto alla conferenza stampa di fine anno dicendosi fiducioso per il 2011. Malgrado i grossi problemi, ha detto ancora, nel 2010 è continuata l'attuazione di importanti progetti infrastrutturali, come il raddoppio di corsie dell'Ipsilon istriana. Tra l'altro in giugno verrà aperto il secondo tratto autostradale, quello tra Canfanaro e Umago di 50 chilometri per cui dal confine sloveno a Pola si viaggerà comodamente in autostrada. L'altro grosso progetto è la metanizzazione della penisola che parte dai giacimenti sottomarini al largo della costa istriana. Per quel che riguarda gli obiettivi da raggiungere nel 2011 Jakovcic ha ricordato il superamento della crisi adottando un modello o ricetta istriana. Tentiamo di spiegare. Il governatore accompagnato da esperti del ramo economico intende passare in rassegna i comuni e le città per definire assieme agli enti locali gli investimenti che richiedono la priorità assoluta. Progetti intesi innanzitutto, ha spiegato, a diminuire la disoccupazione. Sempre nel 2011 cosi Jakovcic,contiamo finalmente di far decollare il progetto Brioni Riviera da 10 anni nel cassetto. Si tratta di investimenti per quasi un miliardo di euro con cui trasformare la costa istriana meridionale in destinazione turistica d'alto bordo, tra le più prestigiose del Mediterraneo. E non ha mancato di citare ancora una volta l'agognato nuovo ospedale regionale in luogo dell'attuale fatiscente struttura sanitaria. Anche in questo caso si sta andando molto per le lunghe tanto che molti istriani cominciano a dubitare della fattibilità del progetto, tenuto conto anche dei tempi di crisi. All'incontro con i giornalisti è intervenuto anche il presidente dell'Assemblea regionale Dino Kozlevac ricordando che il 2011 sarà l'anno delle elezioni politiche. Dal nuovo potere ha precisato, ci attendiamo un forte decentramento dei poteri e delle risorse finanziarie in modo che finalmente l'Istria non debba più attendersi solo le briciole da Zagabria. (p.r.)